(V. Meta) – Gli altri parlano, lui corre. Sono giorni silenziosi per Daniele De Rossi, in partenza domani per Praga, dove la Nazionale di Prandelli gioca venerdì sera la partita contro la Repubblica Ceca che potrebbe dare agli azzurri l’aritmetica qualificazione ai Mondiali dell’anno prossimo. Partita che De Rossi giocherà sicuramente dal primo minuto, probabilmente da interno destro del centrocampo a tre insieme a Pirlo e Marchisio. Alle chiacchiere sulla corte che gli sta facendo il Chelsea e a quelle sul futuro allenatore della Roma, lui preferisce sempre i giri di campo, anche perché la voglia di giocare c’è e l’appendice azzurra potrebbe dargli la possibilità di togliersi qualche soddisfazione al termine di una stagione altrimenti da dimenticare. Di lui parlano gli altri. E così, dopo le parole dell’amico Aquilani («non saprei dargli un consiglio, ma non credo andrebbe via se la non fosse la Roma a venderlo») e quelle del ct Prandelli («con noi dà il meglio perché non ha pressioni addosso») sono arrivate anche quelle di un compagno storico in azzurro come Gigi Buffon: «Non ho idea se De Rossi potrà andare a giocare in Inghilterra e non so cosa dire – le parole del capitano in aula magna -.Io comunque non riesco a vedere uno come Daniele lontano da Roma».
Il portiere è uno dei pochi con i quali De Rossi condivida le sue ore nel ritiro di Coverciano, visto che da quando è arrivato sta facendo vita un po’ a parte, parlando soprattutto con gli anziani del gruppo, Buffon appunto e l’amico di sempre Andrea Pirlo. Con Balotelli mantiene mantiene le distanze, visto che proprio in Nazionale fra i due in passato c’è stata qualche scintilla per il comportamento non irreprensibile fuori dal campo di Mario. Ma il ritmo che scandisce le giornate fiorentine dell’Italia, scandite da due allenamenti e una conferenza stampa, fa sì che di tempi vuoti ne restino davvero pochi. Ieri Prandelli ha fatto svolgere una seduta atletica al mattino e parte tattica al pomeriggio.
Nei test fisici, suddivisi fra lavoro in palestra, scatti e poi corsa lenta, De Rossi era inserito nel gruppo con Giaccherini, Candreva, Astori, Marchisio, Cerci e Bonucci. La condizione è buona, anche perché la settimana di riposo dopo la finale di Coppa Italia gli ha permesso di ricaricare le batterie dopo un finale di stagione vissuto combattendo con il dolore alla caviglia. Allagamenti permettendo, venerdì a Praga il centrocampo azzurro tornerà nelle sue mani in quella che sarà la partita numero 85 per lui che è già nella top ten delle presenze con l’Italia: proprio quest’anno ha scavalcato Franco Baresi, se la squadra di Prandelli dovesse andare avanti in Confederations Cup potrebbe prendere pure Alessandro Del Piero, ottavo con 91 gettoni. Un curriculum che – non è una novità – piace molto a Mourinho, e non da oggi. Nel corso del suo viaggio a Londra la scorsa settimana, Franco Baldini ha parlato anche di lui dalle parti di Stamford Bridge, ma per il momento di offerte vere la Roma non ne ha ricevute e se anche arrivassero, non è detto che le accetterebbe. Come un anno fa, quando l’ultimo giorno di mercato il Manchester City sembrava essere piombato su di lui nonostante il rinnovo con la Roma risalisse ad appena sei mesi prima, decisiva sarà la sua volontà. È vero che negli ultimi tempi il clima in città per lui si è fatto un po’ più pesante e con una parte della tifoseria le cose non vanno più come un tempo, ma prima di lasciare la squadra che «voi non lo sapete Roma che cos’è», Daniele ci penserà non una ma mille volte. Infatti sono gli altri che parlano. Lui corre.