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IL ROMANISTA Il codice etico a intermittenza

Cesare Prandelli

(L. Pelosi) – Il codice etico va a intermittenza. Osvaldo è stato escluso dalle convocazioni per la gara con la Repubblica Ceca e per la Confederations Cup perché si è comportato male nella Roma, neanche con la Nazionale. Ma l’inflessibile Prandelli non ha perdonato. E anche De Rossi non fu convocato in azzurro dopo la gomitata a Mauri durante il derby. Però evidentemente ci sono “codici e codiciastri”, in casa azzurra. Bene. Durante Italia-Repubblica Ceca Mario Balotelli si è fatto espellere e poi ha offerto un pessimo spettacolo. Non si è girato quando il Ct lo chiamava. «Mario! Mario» si leggeva nel labiale, al momento dell’uscita dal campo dell’attaccante, che poi ha iniziato a prendere a calci tutto ciò che si trovava sulla sua strada, in particolare le pareti del tunnel. Comportamento etico? Chi lo sa.

Che per Balotelli non valga, s’era capito già a gennaio 2012.L’attaccante, allora al Manchester City, fu squalificato in Premier League per un calcio in testa a Parker che fece infuriare il suo procuratore e il Manchester City, che scelse di non fare ricorso. Eppure, Prandelli lo convocò lo stesso. Il 6 febbraio 2013, invece, il Ct disse: «Convocare comunque i giocatori che sarebbero esclusi dal codice etico, farli allenare con noi, ma poi lasciarli in tribuna? Idea interessante, non nascondo che già ci stavo pensando». Quindi non lo si poteva fare per Osvaldo?Evidentemente no.

Però Balotelli è già stato perdonato. Forse basta un tweet di scuse, che segue un altro che non è piaciuto al Ct, ma non fa niente. E Balotelli è protagonista anche sui social network. Negli ultimi giorni prima ha risposto alle accuse di un pentito di camorra con un messaggio zeppo di parolacce, scritto direttamente sul pullman azzurro per lo stadio di Bologna e tolto dopo mezzora su consiglio Milan. Poi ha accusato il Tg RaiCampania. Poi, il nuovo capitolo di Praga. «Scrivete pure quel che volete, ma alla Confederations cup tifate un’ altra nazione. Ve lo dico con il cuore. E rivedete la partita bene, tutta..», ha twittato, non si capisce contro chi. Poi, altro tweet: «Buon giorno. Ieri la mia reazione non è stata giusta, chiedo scusa.. SCUSA.. Alla mia squadra. Devo imparare… Ancora…».«Preferisco il secondo messaggio», ha detto Prandelli ieri. Poi

il Ct ha preseguito: «Non può reagire sempre di pancia. Come tutti i grandi sarà sempre oggetto di provocazioni. Se supera anche quella prova dà una mazzata all’avversario, altrimenti è destinato ad essere sempre provocato. Il nervosismo di ieri può anche essere sintomo di frustrazione di fronte a una serata che non va: ma un campione risponde aiutando la squadra, non trasmettendo il suo stato d’animo». Il Ct s’è detto convinto che il nuovo episodio di nervosismo di Balotelli (la cui squalifica, ha ribadito oggi la Fifa, non vale per la Confederations ma per settembre) non abbia nulla a che vedere con il codice etico. Strane, le pieghe di questo codice etico che va a intermittenza, dove non vengono perdonati comportamenti sbagliati con li club, ma invece vengono perdonati quando stai in Nazionale.

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