(D.Galli) – La Roma potrebbe annunciare a breve il nuovo allenatore. Se lo facesse oggi, sarebbe una curiosa casualità: esattamente un anno fa, veniva annunciata l’investitura di Zeman. Detto addio prima a Mazzarri e poi a Allegri, la società è intenzionata a pescare all’interno di una rosa di tre nomi: Laurent Blanc, Marcelo Bielsa o Rudi Garcia. Non ci sarebbero invece, ma il condizionale è un must in questi casi, né Frank Rijkaard (il suo agente ha smentito contatti con la Roma, anche se c’è chi le bolla come dichiarazioni di facciata), né Roberto Donadoni, né soprattutto Luciano Spalletti, Roberto Mancini e Fabio Capello. Partiamo dal post-Allegri.
A Trigoria c’è irritazione per come l’opinione pubblica ha commentato la trattativa con il tecnico milanista. «La sua decisione di restare al Milan non può essere addebitata alla Roma», sostengono dalla società. La dirigenza è convinta – questa è cronaca – di aver fatto tutto il possibile per prenderlo. Allegri aveva un altro anno di contratto col Milan e la Roma aveva fatto la sua proposta, importante per cifre – con i premi arrivava a 3 milioni e mezzo di euro – e per durata (si parla di un triennale). Di più, dicono a Trigoria, cosa avremmo potuto fare? La Roma non accetta poi la logica delle seconde e terze scelte, perché ritiene – e anche questa è cronaca – che Blanc, Bielsa e Garcia non possano essere considerate delle alternative a Mazzarri o Allegri. Sono tecnici di prima fascia, sottolineano a Trigoria. Qualcuno di loro, se non tutti e tre, era stato cercato anche un anno fa, prima di scommettere su Zeman.
Tra le ragioni di fastidio ce n’è però anche un’altra: si ignora, spiegano, l’opera di risanamento dei conti. C’è chi fa notare come sia vero che il risultato di gruppo registri ancora un pesante passivo (36 milioni al 30 marzo, contro i 39 di dodici mesi prima), però sono in netto miglioramento i ricavi (oltre 93 milioni, 12 milioni in più rispetto al 2012) mentre i costi restano stabili (104 milioni un anno fa, 103 milioni oggi) per non impoverire l’organico. Un paio di cessioni eccellenti e il club chiuderebbe in pareggio, commentano in società, invece la rosa sarà addirittura rafforzata. A Trigoria non amano le griglie di partenza. Eppure non c’è modo migliore per rendere l’idea. Questa. Blanc è in pole position. È vero, non ha mai allenato in Italia, ma non è un perfetto estraneo al nostro pallone.
Da calciatore ha vestito le maglie di Napoli e Inter. Questo aspetto lo rende probabilmente il miglior candidato tra quelli possibili, visto che la strategia del club era (almeno originariamente) quella di puntare su un allenatore esperto, che non avesse bisogno di tempo per ambientarsi nella nostra Serie A. L’esperienza Luis Enrique, insomma, non è più ripetibile. Blanc è in cima alla lista della Roma, dunque. Il problema è che potrebbe esserlo, anzi lo è certamente stando a quello che scrivono in Francia, anche in quella del Psg, che gli avrebbe offerto però un solo anno di contratto. La differenza la faranno le aspettative dell’ex ct della nazionale francese, che verrebbe con Candela.
Da una parte ha la possibilità di allenare i neo campioni di Ligue 1, e dunque di ritrovare la Champions in un club economicamente potentissimo, dall’altra c’è una sfida nuova e stimolante: vincere qualcosa di serio dopo 12 anni di astinenza. Più facile, forse, è arrivare a Rudi Garcia. Il rapporto con il Lille, dove ha conquistato campionato e Coppa di Francia nella stagione 2010/11, pare giunto al capolinea. Il terzo candidato è Marcelo Bielsa, che non ha ancora trovato l’accordo con il Santos. Allenatore navigatissimo, in Europa ha allenato l’Espanyol e l’Atletico Bilbao. Blanc, Garcia o Bielsa. Oppure, chissà, una sorpresa. Una cosa è certa, bisogna far presto. La Roma ne è consapevole, ma stavolta non vuole sbagliare.