Iniziamo oggi questa nuova rubrica che ci accompagnerà durante l’estate e ci darà modo di riflettere su questioni (apparentemente) minimali
e meno stringenti di quelle che solitamente occupano il centro della scena. Roba da ombrellone insomma, per la quale però serve comunque il salvagente…
Stavolta ci colpisce la questione dei “Cinque saggi”, cioè quella sorta di commissione interna costituita da giocatori rappresentativi e prestigiosi che Rudi Garcia (benvenuto e buon lavoro) è solito scegliere per avere interlocutori autorevoli e referenziati presso l’intero spogliatoio.
Quale sarebbe la curiosità che ci stuzzica? Non è una cosa che ha inventato Garcia, accade in tutti i club più prestigiosi e, solo per fare due esempi, tanto Mourinho quanto Capello ne fanno un caposaldo gestionale. Ora, il fatto è che la mente corre subito ad immaginare lo scenario del “marziano” Garcia che se la deve vedere con il “saggio” spogliatoio giallorosso e mantenere la sua autorevolezza senza ledere l’amor proprio di quei big che saranno suoi referenti. Ogni situazione che noi immaginiamo in astratto, dobbiamo sempre riferirla alla Roma, a quelle che sono le sue dinamiche attuali e a tutte le sfumature ambientali che ben conosciamo e che Garcia, giustamente, ignora.
Ognuno in cuor suo starà già ipotizzando i saggi chi potrebbero essere, il loro tasso di collaborazione a quale percentuale potrebbe ammontare e cose così. Con un’aggiunta da parte nostra: dando per scontato che Francesco Totti sarà il primo dei saggi della commissione (o qualche dirigente avrà da ridire pure su questo?), come gli altri saggi si rapporteranno alla sua “lideranza” naturale?
Incuriositi ma soprattutto fiduciosi, poiché prima di tutto romanisti, aspettiamo sotto l’ombrellone, sempre col salvagente a portata di mano.
Alla prossima!
Paolo Marcacci