Mobilitazione generale dopo il ‘niet’ al Cagliari Calcio da parte del comune di Quartu Sant’Elena per l’utilizzo dello stadio Is Arenas per il prossimo campionato di calcio di Serie A, nonostante il parere favorevole della Commissione di vigilanza sui pubblici spettacoli, a condizione che siano eseguiti i diversi lavori di adeguamento e rimanda al comune l’ok per l’utilizzo dell’impianto. Mancano tre giorni alla data di scadenza per la comunicazione alla Lega Calcio della sede nella quale il Cagliari disputerà le partite in casa, il 20 giugno, e sembra che la corsa contro il tempo sia ormai impossibile da vincere. Troppi i lavori da eseguire in così pochi giorni.
Il patron dei rossoblù, Massimo Cellino, ribadisce però che il Cagliari resterà in Sardegna, «l’ho promesso ai carcerati», dice, ma la pre-iscrizione sarà fatta quasi certamente al ‘Rigamontì di Brescia in attesa di ultimare i lavori ad Is Arenas, quelli prescritti appunto dal Testo unico per i locali di pubblico spettacolo e vincolanti per la Commissione di vigilanza. Per ora la scelta dello stadio sarebbe quindi obbligata: il ‘Rigamontì di Brescia. Ma speranza è che una volta ultimati i lavori prescritti per adeguare Is Arenas, che durerebbero circa 20 giorni secondo i tecnici del Cagliari, ci sia il ‘ritornò all’impianto di Quartu che sarebbe pronto entro la fine di luglio, quindi prima del fischio d’inizio del campionato.
E in merito interviene anche il presidente della Regione Sardegna, Ugo Cappellacci: «Occorre un lavoro congiunto delle istituzioni per dare una casa adeguata alla squadra rosso-blu e ai tifosi». Rivolgerà questo appello anche al sindaco di Cagliari Massimo Zedda, che oggi incontra per un approfondimento sul alcuni temi cittadini. «Avere una squadra di serie A non solo è motivo di prestigio per la Regione e il suo capoluogo -spiega Cappellacci-, ma è altresì uno straordinario veicolo di promozione del territorio. C’è pertanto un interesse pubblico che si somma a quello della forte componente legata all’identità e all’aggregazione sociale. Come istituzioni -ha concluso il presidente- abbiamo il dovere di coglierlo e di avviare una discussione libera da posizioni preconcette. L’unico obiettivo deve essere quello di dare alla squadra e alla Sardegna uno stadio all’altezza della sua storia».
Fonte: AdnKronos
Il sindaco e l’assessore del Comune di Quartu Sant’Elena, Mauro Contini e Stefano Lilliu, arrestati per peculato e falso nell’ambito dell’inchiesta sulla realizzazione dello stadio Is Arenas, poi finiti agli arresti domiciliari e infine rimessi in libertà con l’obbligo di firma, non hanno più alcuna prescrizione. Il Gip Giampaolo Casula ha, infatti, revocato il provvedimento che obbligava sindaco e assessore a presentarsi due volte a settimana alla Polizia giudiziaria per firmare. La decisione arriva dopo la richiesta presentata dagli avvocati difensori degli amministratori e il parere favorevole del sostituto procuratore Enrico Lussu che coordina l’inchiesta su Is Arenas. Pochi giorni fa analoga decisione era stata presa per il patron rossoblù Massimo Cellino.
Fonte: Ansa