(G. Calabrese) – Presidente Platini, nella logica del fair play finanziario non la preoccupano le spese di Monaco e Manchester City? «Il Monaco non partecipa alle coppe e quindi non è sotto la nostra giurisdizione. E sul City non posso dire niente, aspettiamo di verificare i bilanci. La scadenza è la prossima primavera, una commissione valuterà i conti. Ci sono delle regole e le società lo sanno. E sanno anche cosa rischiano. Ma sia chiara una cosa, il fair play finanziario non è stato introdotto per tagliare le gambe alle società, ma per insegnar loro a non sbagliare strada».
Questi Europei sono stati anche un caso politico, i palestinesi hanno protestato contro la sua decisione di farli giocare in Israele.
«E’ normale che i palestinesi protestino, lo fanno anche a Londra. Pure in Ucraina dicevano che ci sarebbero stati dei problemi. Io sono fuori dalla politica, a me interessa solo il calcio e vorrei che in Israele, Siria o Afghanistan si giocasse a pallone come in Italia o in Francia».
A proposito di Italia, Pirlo è uscito dal Maracanà tra gli applausi…
«Purtroppo per lui gli attaccanti hanno più visibilità perché le tv trasmettono in continuazione i gol. Lui in tv ci va poco, da questo punto di vista è sfortunato. Della Juve si ricorderanno molto più di Del Piero. Però Pirlo è straordinario, fantastico, un valore per la sua squadra e per la Nazionale. Chapeau ».
La Juve può vincere la Champions League?
«Certo. Ha dominato il campionato italiano, ha tutto per fare bene anche in Europa. Tutto è possibile ».
Ma il calcio italiano ha perso fascino e importanza?
«Tutti dicono che adesso il modello è il calcio tedesco, ma da quando sono presidente Uefa ho premiato una sola volta le squadre tedesche e di più quelle italiane. Non credo che il calcio italiano sia in crisi d’identità».