(F. Balzani) – Allegri? No, disperati. La conferma di Max in rossonero ha distrutto le residue speranze dei dirigenti della Roma gettandoli nel panico più assoluto. La cena ad Arcore con Berlusconi e Galliani per Allegri, infatti, non è stata l’ultima ma quella della riconciliazione col Milan, la squadra che il tecnico livornese ha sempre messo al primo posto alla faccia dell’accordo stretto con la Roma (un biennale da 3,5 milioni che includeva anche l’ingaggio del suo staff e il pieno controllo sul mercato) e delle parole non certo concilianti dello stesso Berlusconi e di sua figlia Barbara. Sabatini, certo fino alla scorsa settimana di poter arrivare ad Allegri, giovedì aveva annusato puzza di bruciato e nel weekend ha ributtato giù il solito listone di nomi di scorta insieme a Baldini come già accaduto nelle ultime due annate. Più che scegliere, però, alla Roma ora risulta impresa ardua essere scelta. Ai «no, grazie» di Pellegrini, Spalletti, Benitez, Mazzarri, Montella, Guidolin e Ancelotti (solo per citare gli ultimi), si è aggiunto ieri quello di Donadoni. «A discapito delle voci che circolano, annuncio che resto al Parma. Siamo già a giugno e ho pianificato ormai i programmi con Ghirardi. Qui sto benissimo», ha dichiarato il tecnico girando il dito nella piaga.
Per la terza stagione di fila, infatti, la Roma inizia il mese di giugno senza un allenatore, senza una programmazione. In serie A solo il Chievo è nelle stesse condizioni. Soluzioni? Sabatini ieri sera è volato di nuovo a Milano e oggi potrebbe incontrare Laurent Blanc. L’ex ct della Francia si è detto disponibile ad allenare la Roma (con Candela a fargli da vice), ma vuole prima capire se ha qualche chance di finire al Psg. Blanc era stato già contattato dopo l’esonero di Zeman a febbraio, ma la Roma non era disposta a garantirgli un ingaggio superiore ai 2,5 milioni a stagione. Ora le cose sono cambiate. Altri nomi? Resta in corsa Bielsa che parla bene l’italiano e che ieri ha interrotto la trattativa col Santos: per il club brasiliano, infatti, El Loco chiedeva troppi soldi (4 milioni). Costano meno Colantuono e Pioli, ma sono nomi che non esaltano una piazza caduta nella depressione dopo due annate fallimentari. In calo le quotazioni di Rijkaard e Garcia mentre salgono quelle di una candidatura romanista qualora anche Blanc dovesse sbattere la porta (Panucci o Giannini). All’ex-difensore della Roma di Capello potrebbe essere affiancato Zago.
E Mancini? L’ex-tecnico del City ha chiesto un biennale da 5 milioni netti, quattro acquisti importanti e la permanenza di De Rossi. Troppo.