(L.Serafini) – Rudi Garcia studia la Roma del futuro. Il nuovo tecnico giallorosso ha approfittato dell’arrivo del suo vice Bompard per iniziare a programmare la nuova stagione: un vertice con Sabatini per il mercato, poi le date del ritiro e del tour in America. Il ds, dopo aver confermato Bruno Conti alla guida delle giovanili per i prossimi tre anni, è volato a Milano per il mercato.
AL LAVORO – Non c’è tempo da perdere. Rudi Garcia, dopo aver passato la notte nel centro sportivo di Trigoria, ha iniziato a lavorare per la prossima stagione. Gli obiettivi sono far tornare il sorriso ai tifosi della Roma, reduci da due stagioni con poche gioie e senza Europa e magari rispondere a chi, in Francia, si chiede come abbia fatto a “bruciare” Blanc per la panchina giallorossa. Questa mattina Garcia è stato raggiunto nella Capitale dal vice Frederic Bompard, con il quale ha esaminato il Fulvio Bernardini mattonella per mattonella, dai campi, ai vialetti, agli spogliatoi, iniziando già a pensare a quali modifiche chiedere alla società. La prima parte della giornata lo ha visto impegnato in diverse riunioni, durante le quali ha avuto modo di conoscere gli uomini dell’area marketing e della comunicazione. Imprescindibile un punto sul mercato con il ds Sabatini, rimasto a Roma fino all’ora di pranzo prima di imbarcarsi per Milano, dove cercherà di sciogliere le diverse comproprietà che riguardano i giallorossi. Nel pomeriggio Garcia è stato invece impegnato nella programmazione del ritiro.
IL MERCATO – Dopo la riunione con Garcia, e prima di imbarcarsi per Milano, Walter Sabatini ha blindato Bruno Conti a Trigoria per i prossimi tre anni. Nessuna firma ancora, ma una chiacchierata per spiegare a Marazico quali modifiche verranno apportate al settore giovanile nella prossima stagione. A Conti rimarrà la gestione del settore giovanile (con però Primavera e Allievi Nazionali sotto la guida del ds e del “vice” Frederic Massara) e un ruolo da ambasciatore giallorosso. Ottenuto il si di Conti, Sabatini è volato a Milano per affrontare il complicato tema delle comproprietà, con meno di 48 ore di tempo per evitare le buste. Le trattative più importanti sono quelle con il Genoa. Bertolacci è il nome più caldo: Preziosi e Liverani vorrebbero confermarlo, sia perché utile nel 4-3-3 dei liguri sia perché durante l’estate potrebbe diventare un’utile pedina per arrivare a Cassano. Altra comproprietà da definire con il Genoa è quella di Tachtsidis. La Roma non è intenzionata a spendere per il giocatore, ma qualora l’operazione si risolvesse in favore dei giallorossi, Mandorlini sarebbe pronto ad accogliere nuovamente il greco nel suo Verona. Col Genoa però si parlerà anche di Borriello: Preziosi vuole tenerlo in squadra, ma l’attaccante ha un ingaggio troppo oneroso. Il presidente dei grifoni proporrà al giocatore un pluriennale per spalmare l’ingaggio, di cui la Roma spera di liberarsi. Sabatini tra oggi e domani parlerà anche con il Pescara per la comproprietà di Caprari e l’eventuale prestito di Politano. Le altre trattative riguardano invece Malomo, Montini, Orchi, Pettinari, Piscitella, Stoian, Tallo, Verre. Nessuno di questi dovrebbe varcare nuovamente i cancelli di Trigoria. Intanto dall’Indonesia la Roma registra un dietrofront di Nainggolan, almeno a parole: “Inter e Roma? Non è detto che mi muova da Cagliari – ha risposto alle domande dei cronisti -. Mi trovo bene e sono felice lì, come anche la mia famiglia. Non ho espresso il preciso desiderio di andarmene e non penso ad altri club ora”. Sabatini nei giorni scorsi ne aveva incontrato l’angete, proponendo un quadriennale a 1,6 milioni di euro l’anno.
DE ROSSI – Dal Brasile Daniele De Rossi ha riaperto una ferita mai rimarginata. Quella con l’ambiente giallorosso, spaccato da tempo nella valutazione del giocatore, reduce da una difficile annata con la Roma e “reo”, secondo molti, di ottime prestazioni solamente con la nazionale. “Il fatto di dover sempre dimostrare, di dover sempre negare accuse folli o dicerie becere, rappresenta la parte più grave secondo me. Quando vengo in Nazionale, sono considerato non dico una stella, ma – ha spiegato De Rossi a margine della vittoria con il Messico – un giocatore molto importante e quando vado a Roma invece devo stare sempre attento a come muovermi e a cosa dire, perché ti vengono attaccante delle pecette vergognose. Io penso che chi calunnia è peggio di chi fa la spia. E a Roma si vive anche di calunnie… Ormai uno lo sa, sa da dove viene tutto questo e ci convive”. Anche le convivenze più passionali, alla lunga potrebbero avere un termine. Come è stato per Luciano Spalletti, che quell’ambiente lo ha vissuto per anni: “Sto con De Rossi: a Roma ci sono dei tiratori scelti”. La società intanto ha espresso al giocatore la massima solidarietà, conscia della pressione mediatica e ambientale a cui è sottoposto il giocatore. Ma quando De Rossi tornerà, il confronto con la dirigenza sul proprio futuro sarà inevitabile e forse decisivo.