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AS ROMA Da Aldair a Strootman, storie di numeri unici

Strootman

Roma, 2 giugno 2003: allo stadio Olimpico va in scena l’Aldair Day, la partita d’addio del difensore brasiliano, noto ai tifosi giallorossi come “Pluto”. Una notte toccante, piena di emozioni, culminata con il giro d’onore di “Alda” per salutare tifosi e compagni dopo 13 anni di militanza romanista. Il presidente di allora, Franco Sensi, per omaggiarlo decide di ritirare la maglia numero 6, quella che lui aveva vestito e onorato per anni.

Da allora, nessuno più ha avuto il privilegio di poterla indossare. Il 20 luglio 2013, a distanza di 10 anni, il proprietario legittimo ha espresso un desiderio attraverso i microfoni di Roma Channel: “Sarebbe bello rivedere la numero 6 della Roma di nuovo in campo, soprattutto per i giovani che non l’hanno vista”. A ereditarla sarà Kevin Strootman, il nuovo acquisto per il centrocampo. Una scelta non casuale, quella dell’olandese: il 6 per un calciatore “orange” ha il nome di Mark e il cognome di Van Bommel. Mediano di sostanza e temperamento, non a caso accostato proprio a Strootman per caratteristiche tecniche, che ha da pochi giorni deciso di attaccare gli scarpini al muro. “Ringrazio Aldair per questo gesto. Cercherò di onorare questa maglia per tanti anni, come ha fatto lui”, le parole dell’ex PSV Eindhoven durante la presentazione.

Mehdi Benatia, altro volto nuovo 2013-2014 , ha optato per una scelta a metà tra l’affettivo e lo scaramantico: il 17. Si sa, in Italia cabalisticamente non è il massimo, ma lui se ne frega e spiega: “Sono nato il 17 aprile e mio padre il 17 gennaio. E a Udine questo numero mi ha anche portato fortuna”. Se pensi alla Roma e alla 17 l’associazione di idee è presto fatta: Damiano Tommasi, proprietario del numero dal ’96 al 2006. Dieci anni di corse interminabili in mezzo al campo, di impegno, sudore e dedizione, oltre che di trofei: uno scudetto (2001) e una Supercoppa Italiana (2001). Senza dimenticare che il secondo numero nella carriera di Francesco Totti è stato proprio il 17, nella stagione ‘96/’97.

Particolare anche la scelta di Alessandro Florenzi, il motorino di centrocampo nato ad Aprilia. Per il prossimo anno avrà il 24. La sua è stata una scelta dettata dal cuore e dal legame sentimentale con la fidanzata: “Il 24 mi sono messo insieme a lei e poi mi ha sempre portato bene. A Crotone lo avevo e lo scorso anno – dato che era occupato da Stekelenburg – presi il 48 perché è il doppio di 24”. Sarà bello vedere un romano e romanista con la divisa che ha fatto impazzire i laziali per anni: la 24 è appartenuta a Marco Delvecchio – il goleador principe dei derby (9 gol come Da Costa e Totti) – dal ’95 al 2005.

Fonte: asroma.it

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