Il 24 e 25 luglio il capitano della Lazio, Stefano Mauri, finirà alla sbarra assieme al suo club (per responsabilità oggettiva) per le presunte combine di Lazio-Genoa e Lecce-Lazio (del maggio 2011). E in attesa dell’udienza dinanzi alla Commissione Disciplinare della Figc che dovrà decidere sul filone cremonese dell’inchiesta sportiva al Calcioscommesse spunta a sorpresa che, tra i tesserati ascoltati dalla Procura Figc, ci sono stati anche l’ad della Roma, Claudio Fenucci e il responsabile del settore giovanile giallorosso, Bruno Conti. Fino ad oggi, l’interesse degli addetti ai lavori era tutto per l’informativa dello Sco relativa ai tabulati telefonici di Mauri, Zamperini e Gervasoni, ma dagli atti messi a disposizione degli avvocati non uscirebbe nulla di nuovo rispetto a quanto gia’ emerso nei scorsi mesi. Tra le migliaia di pagine e documenti forniti ai legali, pero’, a destare curiosita’ sono state le audizioni dei due dirigenti giallorossi. Audizioni finite in sordina, poiché non sono state rese note dalla Figc, ma che si sono svolte in Procura federale nel 2012. Il primo a comparire davanti agli 007 federali, il 26 luglio, e’ stato Fenucci, chiamato a fornire chiarimenti sull’utilizzatore di una scheda telefonica intestata alla A.S. Roma spa. Chiarimenti che l’ad ha fornito prontamente. E il numero che ha suscitato l’interesse degli inquirenti era proprio di Bruno Conti. Il campione del Mondo di Spagna ’82 si e’ recato negli uffici federali il 13 settembre dell’anno scorso. ”A partire dall’inizio della stagione sportiva 2008/2009 sino al termine di quella 2010/2011, ha mai incontrato Sartor Luigi o scambiato con lui, sempre nello stesso periodo, comunicazioni telefoniche o messaggi sms?”, gli ha chiesto il pool del procuratore Palazzi. ”Non l’ho mai incontrato mi ha solo chiamato – ha risposto Conti -, circa un anno e mezzo fa, chiedendomi se potevo far effettuare un provino ad un giovane calciatore straniero, di cui non mi fece il nome e non mi ricordo se specifico’ nel particolare quale fosse la sua nazionalità”. L’uomo-simbolo del club giallorosso ha quindi negato di essere a conoscenza che Sartor fosse un componente di spicco ‘del gruppo dei bolognesi’ dedico alle scommesse e intermediario con il ‘gruppo di Singapore’. Agli inquirenti interessava in particolare uno scambio di telefonate e sms tra Conti e Sartor avvenuto la mattina del 26 febbraio 2011, giorno di Pescara-AlbinoLeffe e poi successivamente al match. Uno scambio intervallato da altre chiamate da parte di Sartor a Beppe Signori, Daniele Ragone e Hock Peng Pho, ”tutti soggetti sodali dei gruppi dei ‘bolognesi’ e dei ‘singaporiani”. Conti – che non e’ stato deferito dalla Procura, come non fa parte dei deferimenti la partita in oggetto – ha spiegato pero’ che l’unico argomento trattato con l’ex romanista Sartor era soltanto relativo alla proposta di ”far effettuare il provino ad un calciatore di sua conoscenza”.
Fonte: ansa