(G. D’Ubaldo) – Quel pranzo ai primi di aprile in via Marmorata, nel ristorante ai piedi del monte Aventino, aveva un significato simbolico. Totti è cresciuto in quel locale, ricavato nelle Grotte di Caco, il figlio di Vulcano sconfitto da Ercole. (…) James Pallotta ha voluto invitare a pranzo Totti per festeggiare il suo ultimo record, Francesco ha scelto il ristorante, accompagnando il bostoniano dentro la storia. Con loro il preparatore atletico Vito Scala, l’avvocato Mauro Baldissoni, l’amministratore delegato Italo Zanzi. Saletta riservata, pranzo a base di pesce, vino friulano e caffè. Qualche avventore ha chiesto l’autografo, il cameriere amico del capitano si è fatto fotografare insieme. «A France’ non famo scherzi…».
Durante quel pranzo molto informale il romano e l’americano si sono trovati d’accordo su tutto. Sulla volontà comune di far tornare grande la Roma. (…) Francesco ha scherzato con Pallotta, garantendo di voler giocare ancora. «Fino a quando ce la faccio. Ora mi sento molto bene, se continua così posso andare in campo fino a 40 anni».
Pallotta, con l’aiuto della traduzione di Baldissoni e Zanzi, ha speso parole di affetto per il grande campione: «Sono orgoglioso di avere un capitano come te, farai sempre parte della Roma, potrai giocare fino a quando vorrai». Il pranzo si è concluso con un bacio, il suggello a quella promessa. Che Pallotta ha confermato, anche recentemente: «Sono tutti cedibili tranne Totti», ha detto qualche giorno fa all’inviata della Rai che lo ha intervistato a New York. Dal presidente solo attestati di stima, ogni volta che è venuto a Roma.
Da allora Totti non ha saputo più niente. Si fida della parola del presidente, ma da parte dei dirigenti solo qualche assicurazione di circostanza. Non è stato ancora fissato un appuntamento. Totti avrebbe voluto partire per il ritiro con il nuovo contratto, ma non è andata così. Intanto ha cominciato la nuova stagione con grande entusiasmo e quasi pronto fisicamente. Pallotta sa che non può privarsi di un campione come lui.