(M. Evangelisti) – Vanno verso il dio in 22. L’Aris di Salonicco quello pretende di essere, Ares dio della guerra, e gioca in uno stadio intitolato non a un fornitore di servizi Internet o a un’assicurazione, bensì a un giocatore radicato nella leggenda del club, Kleanthis Vikelidis. E’ la terza amichevole della stagione e una cosa è certa: quest’anno niente en-plein di vittorie estive come era riuscito a Zeman. Visto com’è andata non c’è molto da angosciarsi e anzi il pareggio con i turchi del Bursaspor ha strappato qualche sospiro di commozione ai tifosi tornati ad apprezzare il lato umano di Osvaldo. Proprio in tempo per vederlo partire, probabilmente.
ESORDI – Partiti invece il portiere Skorupski, i difensori centrali Benatia e Jedvaj, il centrocampista Strootman che a buon diritto viene considerato uno dei principali giocatori in assoluto arrivati quest’anno in Italia, e ne sono arrivati di sostanziosi. Dunque è lecito supporre che Skorupski e Lobont giocheranno un tempo ciascuno e che Garcia non si smuoverà dal suo classico 4-3-3. E’ proprio adesso che sta cominciando quello che il tecnico francese considera il suo vero lavoro, guidare la squadra attraverso un percorso insidioso tra i campi da calcio del mondo intero. A Garcia piace confrontarsi e far confrontare i propri giocatori con forze estranee e poco conosciute. (…)
Soprattutto comincerà a capire se i giocatori stanno a sentire quello che dice o fanno solo finta. Quindi via con il modulo più logico e spregiudicato prima di passare eventualmente al più equilibrato 4-2-3-1. Lecito pensare che davanti alla porta staranno Torosidis, Benatia, Castan e Balzaretti; poi Strootman, Bradley e Pjanic; in avanti Lamela, Totti e Osvaldo. (…)
COLORI – L’Aris, curiosamente, è gemellata con il Borussia Dortmund, la squadra che la Roma ha scelto di prendere a modello nel suo tentativo di rifarsi una vita. I colori sono quelli, il giallo e il nero, che per i tedeschi derivano dagli stendardi regionali e per i greci dal passato bizantino. Squadra a basso costo, senza particolari grilli per la testa e stelle per il campo. E’ buono l’esperto spagnolo Aganzo in mezzo all’attacco, è buonissimo il franco-sloveno Elsner appena arrivato. (…)