(G. D’Ubaldo) – Di Massimo Cellino non c’è da fidarsi. E’ una vecchia volpe del mercato, che gestisce in prima persona, salvo che per le operazioni di contorno. Con Nainggolan ha fiutato l’affare. La cessione del centrocampista belga gli consentirà di rifare il Cagliari e di potersi tenere un bel gruzzolo per la gestione della società. La valutazione di Nainggolan secondo il presidente appassionato di musica rock, è salita a venti milioni di euro. Tanti, per un giocatore che ha guadagnato l’attenzione di grandi club solo nelle ultime due stagioni. Ma Cellino, da abile tessitore, ha messo tutti in fila: la Roma, che da tempo ha l’accordo con il procuratore del giocatore; l’Inter, che con l’imminente ingresso in società di dell’indonesiano Thohir, diventa di diritto un cliente privilegiato; il Napoli, che si era mosso per Nainggolan a gennaio ed è sempre pronto a mettere in atto manovre di disturbo. Cellino, per non farsi mancare nulla, ha fatto anche circolare la voce che ha incontrato a Montecarlo i dirigenti del Monaco. Insomma, ne è venuta fuori una vera e propria asta che complica i piani della Roma.
Ecco perchè Sabatini negli ultimi giorni ha intensificato i contatti con la Francia. Perchè seguendo le indicazioni e i suggerimenti di Garcia può creare una valida alternativa a Nainggolan. Il presidente Pallotta ha promesso un grande acquisto, ma la Roma non può essere ostaggio di Cellino. Farà la sua offerta e continuerà a guardarsi altrove. Etienne Capoue, Rio Mavuba, Gilbert Imbula sono ottimi centrocampisti.
Nainggolan ha il vantaggio, rispetto ai francesi, di conoscere bene il calcio italiano, ma il mercato della Roma non si può fermare alla complicatissima trattativa con il Cagliari. L’offerta giallorossa prevede tra l’altro oltre al cash (intorno ai dieci milioni) anche la comproprietà di due tra i migliori prodotti del vivaio: Romagnoli e Verre.