(R. Boccardelli) Le facili, quasi irridenti rincorse di Marquinhos a strappare palloni da avversari di ogni tipo e applausi a scena aperta dai tifosi giallorossi, non sono passate inosservate. Nel giro di una sola stagione il talento giallorosso, appena diciannovenne, ha visto almeno quintuplicarsi il suo valore di mercato. (…)
Prestito per un milione, riscatto a quattro e ora Barcellona e Paris St.Germain bussano alla porta giallorossa con venti-venticinque milioni in bocca. E la sensazione che se la Roma volesse, potrebbe anche aprire una piccola ma agguerritissima asta per un giovane che ha fatto gridare al nuovo Thiago Silva.
E proprio al campione brasiliano non è sfuggita l’essenza del talento di Marquinhos, consigliandolo vivamente a Leonardo per formare a Parigi una coppia da leccarsi i baffi. (…)
Ma proprio nel saper resistere alla tentazione di cedere Marquinhos, a qualunque prezzo, si misura il peso specifico della nuova società Roma. Un club che tra mille sbagli è riuscito anche a indovinare uno dei giocatori più interessanti delle nuovissime generazioni. Marquinhos non è solo uno dei migliori difensori del mondo a soli diciannove anni. E’ anche il segno distintivo di una Roma che voleva investire sul futuro puntando sui giovani e sulla loro crescita, magari in mani più sicure di quelle a cui sono stati affidati in questi due anni.
Cedere Marquinhos, anche ad una cifra iperbolica, sarebbe come abiurare ad un progetto di rinnovamento ad alto livello. Come scendere dal sogno di una Roma finalmente vincente e riconsegnarsi alla mediocrità.
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