(A. Ghiacci) – Un forum di mercato, di quelli importanti, conosciuto e frequentato a livello mondiale. Mercoledì e giovedì scorsi a Barcellona, prossima tappa a novembre a Rio, poi Londra: si chiama “Wy Scout, transfer e scouting” e cinque giorni fa ha portato in Catalogna una cinquantina di club tra i più grandi. La due giorni di meeting serve per conoscersi, prendere contatti, raccogliere informazioni, magari gettare basi per affari futuri. Anche un po’ per rappresentanza, ovviamente. Il Manchester City, per esempio, ha inviato il direttore sportivo Begiristain. Lo stesso ha fatto il nostro Parma con Preiti. Tra Real e Marsiglia, Boca Juniors e Juve, Siviglia, Tottenham e Zenit, non poteva mancare la Roma, che di queste convention dovrebbe vivere vista la voglia di darsi vesti internazionali, finalizzata a programmi che sembrano avere la promozione del brand come obiettivo principale. Il club giallorosso ha inviato Simone Beccaccioli. Chi? Ma sì, il trentenne video analyst che era finito in panchina con Andreazzoli su consiglio del ds Sabatini. E se il mercato giallorosso non è ancora decollato e il presente è un’incognita, la scelta di mandare il ragazzo che raccoglieva le immagini per la Rai poi sfruttate da Lippi al Mondiale tedesco del 2006 apre seri dubbi anche su come possa svilupparsi il futuro (tra l’altro Beccaccioli è stato segnalato piuttosto spaesato tra operatori di caratura mondiale del settore come le agenzie di Bentancur e Cysterpiller, tra le maggiori in Sudamerica).
Allora ricapitoliamo: Baldissoni e Zanzi, vertici societari, non si occupano di questioni tecniche. Sabatini è alle prese con il mercato. Il suo secondo,Massara, che in passato era servito anche per queste finalità, parla francese e si sta dedicando all’ambientamento di Garcia. Ma possibile che tra le mille figure professionali presenti a Trigoria la Roma non abbia trovato nulla di meglio? Magari non Tempestilli, l’ultima uscita pubblica del quale lo ha visto nel ruolo di chauffeur per andare a prendere Garcia all’aeroporto di Fiumicino, ma almeno Bruno Conti, uno che sarebbe molto utile nel processo di internazionalizzazione del marchio agognato da Pallotta e soci (Marazico lo conosce il mondo). E che serverirebbe anche come mezzo di maggiore appeal nei confronti di quei giocatori che oggi dubitano nel momento in cui gli viene prospettata la soluzione-Roma. Nulla contro il giovane Beccaccioli, sia chiaro, la colpa non è sua.