(C. Zucchelli) – «L’età non conta, contano entusiasmo e stimoli. E poi un portiere Over 30 ha spesso una marcia in più». Parola d’esperto. L’esperto in questione è Miki Konsel, oggi 51 anni, portiere della Roma dal 1997 al 1999. Quando ha varcato per la prima volta i cancelli di Trigoria aveva 35 anni, uno in meno di Morgan De Sanctis, pronto a difendere la porta giallorossa almeno per i prossimi due anni. «Se sta bene fisicamente — spiega Konsel — potrebbe restare anche più a lungo e giocare fino ai 40».
TESTA E GAMBE Terminate le vacanze in Sardegna e atteso dai suoi impegni come telecronista del campionato austriaco, Konsel racconta il suo arrivo alla Roma: «Non ero più un ragazzino, ma mi sentivo addosso l’energia di un ventenne nonostante avessi appena lasciato il Rapid dove avevo giocato una vita. Il portiere è un ruolo particolare, a 36 anni è come un centrocampista o un attaccante di 30. De Sanctis viene da una piazza come Napoli, non lo spaventano né la pressione né le aspettative, quindi ha tutto per fare bene. Mi dicono che sia poi uno che si allena molto, non dovrebbero esserci problemi». La testa quindi viene prima di tutto: «Assolutamente — conferma Konsel —. Ricominciare in una città come Roma gli darà una marcia in più».
PROGETTI L’esperienza di De Sanctis sarà fondamentale anche per Skorupski, 22 anni, che potrà crescere con calma: «Non lo conosco, ma ne ho sentito parlare bene. Avere davanti uno come Morgan gli sarà utile in allenamento e anche quando sarà chiamato a giocare». E il progetto giovani? Affidarsi a un portiere di 36 anni va in controtendenza con tutto quello che la Roma ha fatto finora: «Sì, ma i progetti sono tali solo sulla carta — ribatte Konsel —. La Roma ha bisogno di certezze e De Sanctis lo è. Garcia voleva un portiere affidabile ed esperto, la Roma gli ha messo a disposizione uno dei migliori d’Italia che, oltretutto, non va neanche in Nazionale e quindi può allenarsi con calma a Trigoria».
SOGNO A proposito di progetti, in quelli di Konsel c’è la volontà di tornare alla Roma: «Mi piacerebbe. L’anno scorso se ne è parlato perché c’era Zeman ma poi non se ne è fatto più niente. Io sono sempre disponibile, se la Roma mi chiama corro». Con quale ruolo? «Vediamo, prima facciamo squillare il telefono…».