(M. Cecchini) – A pensarci bene, quando Massimo D’Alema varca il cancello del centro sportivo di Trigoria, si capisce che deve esserci una logica inconscia e perfetta a guidare le strategie della Roma. Nel giorno del raduno coinciso con la contestazione che riporta le lancette dell’orologio indietro al 26 maggio la data della finale persa di Coppa Italia uno degli esponenti più celebri di una Sinistra in crisi d’identità viene accolto da un club in piena bufera. Connubio perfetto. Il sarcasmo del web, a questo punto, è fin troppo facile: dalla crisi «rossa» a quella giallorossa; le due «gioiose macchine da guerra» in panne; appuntamento tra rottamati e via infierendo.
BLINDATI – Al netto degli scherzi e del giustificato lobbismo per la questione stadio (oggi ci sarà l’incontro col sindaco Marino), è una brutta giornata quella di Trigoria, con quasi 200 persone a contestare (Pjanic e Castan i più bersagliati) nonostante la presenza di diversi blindati della polizia. A eccezione di Totti, di Benatia e dell’allenatore Garcia, quasi tutti finiscono nel mirino della protesta, ma in particolar modo la nuova trimurti dirigenziale: Sabatini, Fenucci e Baldissoni. Gli striscioni d’insulti a calciatori e uomini di vertice sono parecchi, così come i cori offensivi. Insomma, al momento la credibilità di Pallotta e del suo staff è ai minimi termini, soprattutto dopo che nel pomeriggio è stata diffusa quella intercettazione il cui contenuto, nel suo senso, potete leggere a fianco. Senza contare che a Brunico, la contestazione potrebbe essere più pesante.
D’ALEMA, GARCIA & TOTTI – Buon per la Roma che il capitano stempera sempre gli animi. Totti si è presentato al via della sua ventiduesima stagione nel giro della prima squadra in forma perfetta. Merito di una «tre giorni» disintossicante a Merano tra tisane e massaggi. «Ha visto come sto tirato? Se no non gioco…», dice a D’Alema. Il leader del Pd, tifoso romanista, chiede rassicurazioni a Sabatini, che ovviamente si profonde in garanzie, mentre invita Garcia «ad avere polso con la squadra ». È quello a cui mira il nuovo tecnico, che parla per mezz’ora alla squadra. Il senso delle parole? «Lavoreremo tanto, ma voglio vincere. seguitemi». «Speriamo entri subito nell’ottica della Roma», dice Totti.
CASO OSVALDO – Chissà se questo varrà anche per Osvaldo, che non si presenta al raduno (ma è atteso al ritiro) mentre la fidanzata twitta felice da Chicago. La società si affanna a spiegare che era autorizzato, anche se nella convocazione di due giorni fa non era precisato (come fatto per De Rossi, Florenzi, Destro e Lamela), ma in attesa dell’addio la questione è bollente. Come tutto ciò che riguarda una Roma senza pace.