(A.Pugliese) Il calcio è pieno di favole, ognuna con un suo simbolismo. Quella dell’amichevole di ieri tra Roma e Bursaspor è l’amicizia tra Totti e Osvaldo nel momento di dolore, il simbolismo quel pallone consegnato dal capitano a Dani per il rigore dell’1-1, esattamente 5 mesi dopo che lo stesso Osvaldo (in Samp-Roma) gliene aveva «scippato» uno (poi fallito clamorosamente) per dedicare un gol in tv alla fidanzata Jimena. A Totti quel gol ieri non serviva, a Osvaldo (ancora contestato con cori e striscioni in allenamento e in partita) sì. «Anche se questo gol non conta, per me vale tanto per il tuo gesto. Grazie amico mio, grazie immenso capitano», è stato il tweet di Dani, appena rientrato negli spogliatoi, neanche 5 minuti dopo il gol. Con immenso capitano tutto in maiuscolo, tanto per rafforzare il concetto.
IN BALIA DELLE ONDE In questa sua strana estate, Osvaldo resta ancora in balia delle onde. La Roma lo vuole vendere per tanti motivi (fare cassa, ma anche per le sue intemperanze), lo spogliatoio gli è invece vicino. Tanto che lui parla solo con i compagni, neanche una parola con la dirigenza. Quel che c’è di nuovo, però, è che ieri i cori dei contestatori sono stati a loro volta contestati con tanto di fischi e sopraffatti da quelli di incitamento.
E ORA CHE SI FA? «Il gesto di Totti è stato di gran classe – ha detto alla fine Garcia – Osvaldo è un grandissimo attaccante, non ce ne sono molti come lui. Ha carattere e talento, io preferisco questi giocatori a chi non ne ha. Solo che il suo di carattere a volte gli gioca qualche brutto scherzo. Ci sono cose che non si devono fare e lui ha sbagliato: non si deve mai rispondere, anche se è dura quando si ricevono insulti. Ma la Roma sarà più forte con lui». Ecco, il problema ora è proprio questo. Con lui o senza di lui? Chissà cosa frullerà adesso nella testa di Walter Sabatini, dopo quel gesto di Totti carico di significato. La squadra vuole che resti. E la Roma?
ROMA-BURSASPOR 1-1
PRIMO TEMPO 0-0
MARCATORI Sestak (B) all’8’, Osvaldo (R) su rigore al 15’ s.t.
ROMA (4-3-3) Lobont (dal 1’ s.t. Skorupski); Torosidis (dal 1’ s.t. Dodò), Burdisso (dal 18’ s.t. Taddei), Castan (dal 32’ p.t. Benatia), Balzaretti (dal 18’ s.t. Crescenzi); Pjanic (dal 18’ s.t. Castan), Jedvaj (dal 1’ s.t. Marquinho), Bradley (dal 18’ s.t. F. Ricci); Lamela (dal 18’ s.t. Caprari), Osvaldo (dal 18’ s.t. Borriello), Totti (dal 18’ s.t. Tallo). All. Garcia.
BURSASPOR (4-2-3-1) Frey; Sener, Civelli, Ibrahim, Taiwo; Samil, Belluschi (dal 24’ s.t. Yasin); Tuncay (dal 41’ s.t. Murat), Batalla (dal 41’ s.t. Basser), Ferhat (dal 1’ s.t. Enes); Sestak (dal 44’ s.t. Batuhan). All. Karaman.
ARBITRO Chiffi di Padova.
NOTE spettatori 2.500 circa.