La Roma sta preparando uno ‘stadio internazionale’. Non sono in molti a saperlo, non si sa nemmeno se sia d’accordo la nuova giunta comunale, ma Zanzi, a quanto pare, ne è fermamente convinto. Lo si evince dall’e-mail inviata ad alcuni tifosi, invitati ad esprimere il proprio parere tramite un sondaggio.
Ciò non è frutto di illazioni sollevate da chi, magari, non condivide l’idea della società, ma solo l’analisi dei fatti. Si è parlato di stadio, infatti, con la giunta Alemanno, favorevole fin da subito alla costruzione di un impianto di cui, però, è sempre rimasto sconosciuto il progetto. Gli altri candidati, tra cui Marino, da poco eletto sindaco di Roma Capitale, si erano detti aperti ad un’ipotesi del genere. Aperti, ma non certi della realizzazione del progetto. Hanno parlato sempre di discussioni da riaprire. Ad oggi nessuno sa se queste discussioni siano state riprese con Marino ed il suo ‘staff’.
Arriviamo, dopo questa analisi, alla succitata e-mail. Italo Zanzi, sorridente Ceo della Roma, ha invitato i tifosi a rispondere ad un sondaggio on-line; per motivarli è stato anche promesso un premio, una sorpresa, che in quanto tale è ignota ai più, ma che potrà esser ritirata presso i Roma Store.
Sondaggio rivolto solamente ad alcuni tifosi: già questo fatto di per sé potrebbe essere fonte di discussione. Tra questi mancano molti abbonati storici, ai quali, forse, si provvederà ad inviarlo nei prossimi giorni. La prima cosa sgradevole che emerge nel sondaggio è la richiesta del reddito familiare: non si capisce, francamente, quale sia il nesso tra il reddito di una famiglia e lo ‘stadio internazionale’. A questa segue la domanda riguardante il settore occupato allo stadio: vengono citati posti elitari; se non si assiste alle partite da lì si può barrare semplicemente la voce ‘altro’. Si può pensare ad un semplice sondaggio, pura curiosità. Ma i più esperti nel campo del markenting – termine caro alla proprietà – o anche i più maliziosi possono pensare ad una prima scrematura, tendente a dare più risalto ad alcuni tifosi.
Si chiede, inoltre, quale sia il proprio posto a sedere. È cosa nota che nella Curva Sud, come accade in tutte le curve italiane e nella maggior parte delle curve europee, non vi è rispetto dei posti a sedere. Non per trasgredire alle regole, solo perché la gara si segue in piedi. Tutto ciò crea quel clima favoloso che molti ci invidiano, quel clima che è stato anche oggetto di libri e film.
Quindi veniamo alla nota dolente, come se quanto già detto non bastasse. Non si parla mai di ‘standing area’, quella riservata al lato caldo del tifo, alla gente passionale. Un’area dove concentrare tutti coloro i quali amano seguire a prescindere la loro squadra, coloro i quali amano far sentire la propria voce. Tutto senza mettersi a sede. Un’area proposta anche da My Roma. Proposta, però, mai presa in considerazione da una società molto attenta ad alcune comodità che appartengono alla cultura statunitense, non alla nostra.
Così questo ‘stadio internazionale’ sarà sempre meno rivolto alla parte romantica del tifo, sempre più simile ad un teatro.
Mi permetta mister Pallotta, coadiuvato dal fedele Zanzi, ma per capire una cultura bisogna integrarcisi. Non si possono solo imporre idee distanti. E se l’idea del sondaggio poteva essere ‘giusta’, nel modo in cui è stata posta è l’ennesima dimostrazione di distanza tra quel che sta diventando la Roma ed i suoi tifosi.
Ed è bene ricordare che i tifosi della Roma sono sempre stati vicini alla squadra in ogni caso, nella buona e nella cattiva sorte, e continueranno ad esserlo, ma sarebbe giusto regalargli, almeno sugli spalti, il giusto spazio.
A cura di Luca Fatiga
@LucaFatiga9