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IL MESSAGGERO Benatia: “Sono qui per cominciare a vincere”

Benatia

(B. Saccani) -Mehdi Benatia si è presentato ai tifosi della Roma. Il difensore marocchino, classe ‘87, ha raccontato le proprie impressioni giallorosse in conferenza-stampa. Obiettivi chiari, innanzi tutto.«Sono venuto a Roma per vincere. So che è un periodo particolare per la società, sappiamo però che deve passare perché i tifosi sono infuriati (eufemismo, ndc). Ho scelto comunque la Roma perché abbiamo un’ottima squadra. È un onore essere qui», ha confidato in un buon italiano. Mehdi ha scelto la maglia numero 17, anche se avrebbe potuto indossare altri colori nella prossima stagione.

E calcare la scena europea, forse. «È vero, magari potevo andare a guadagnare di più, non in Italia, giocare la Champions. Le opportunità le avevo ma una squadra come la Roma…», ha sospirato. Il club non attraversa un periodo felice. «Ogni persona ha bisogno di calma per lavorare. Quando sono venuto qua sapevo quello che mi aspettava. È vero che c’è un piccolo gruppo di persone incavolate (altro eufemismo, ndc) ma ci sono pure tanti bambini. La Roma sarà sempre la Roma. Bisogna tornare sul campo per vincere, sono sicuro che le cose possono cambiare. Quest’anno saremo forti», ha assicurato Benatia.

TIFOSI, DAJE Del resto le contestazioni dei tifosi sono ormai una consuetudine. «È triste sentire che i compagni vengono insultati. I giocatori che hanno giocato la finale di Coppa Italia sanno di aver sbagliato ma dobbiamo ripartire. Abbiamo bisogno anche dei tifosi, loro possono aiutarci in questo momento difficile».

Una richiesta di conforto, dunque. Nuova squadra, nuovo allenatore, poi. «Rudi Garcia non lo conoscevo. Crede molto nel lavoro: non vuole che scherziamo durante l’allenamento, gli piacciono le cose fatte bene», ha garantito. Che si è perfino detto simpatizzante della Roma da tempo. «L’ho sempre seguita, è sempre stato speciale affrontarla. E così non ci ho neanche pensato a firmare», ha confessato. Quanto alla tattica, non si è nascosto. «Giocare a 4 è lo schema con cui mi trovo meglio». Un pensiero su Totti. «Sono stupito nel vederlo, lavora molto e ogni giorno gli vedo fare gli allenamenti come gli altri. Gli ho detto: “Ma quando ti fermi a 36 anni…?”. Si vede che è un campione».

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