(A.Angeloni) Sarà l’esigenza del tutto e subito e quindi la voglia di creare una specie di instant team, ma la Roma in questa sessione di mercato sta investendo molto sull’usato sicuro. Risultato: la squadra che sta nascendo ha un’ossatura di over trenta e un contorno di giovani.
La cessione di Marquinhos è l’emblema del cambio di rotta dell’american style. Basti pensare che all’arrivo della nuova proprietà, lo svecchiamento operato dai dirigenti della Roma è stato immediato e netto: nel 2010-2011 l’età media era 29,2 e Sabatini l’ha portata subito a 26,3, per poi scendere ancora lo scorso anno a 25,4, fino a risalire (per adesso, ovvio) a 26,2.
UNA DIFESA OVER
Il reparto arretrato, con la partenza di Marcos, l’addio di Piris e Stekelenburg, viene praticamente rivoluzionato. Il portiere che sarà, probabilmente avrà più di trent’anni. L’indiziato numero 1 è De Sanctis, classe ’77, lo scorso marzo ha compiuto 36 primavere. Non un pupo. Esperto, diciamo. Come esperto è Lobont, che di anni ne ha trentacinque e gli è stato allungato il contratto fino al 2016. Poi c’è Maicon che, al di là dei dubbi sulla sua condizione psico-fisica, è comunque un classe ’81. È la stagione del Mondiale, ha voglia di riscatto, tutto giusto: di sicuro il forte brasiliano non può avere la fame (concetto riportato molto brillantemente dalla campagna pubblicitaria per gli abbonamenti) di un ventenne. «Sono contento dell’amore che i tifosi mi stanno trasmettendo, cercherò di ripagarlo», le parole del terzino brasiliano (che ha entusiasmato i tifosi, la sua 13 è la maglia più veduta) ieri a Roma channel. Dietro a Maicon, c’è Torosidis, anni ventotto. E non si sa se resterà. Ma andiamo avanti: a sinistra si attende il riscatto di Dodò, lui sì molto giovane e di belle speranze, e si punta anche su quello di Balzaretti, trentadue anni a dicembre. Al centro un po’ più di gioventù, con Castan (’86), Benatia (’81) e Jedvaj (’95, ieri provato anche nel ruolo di regista davanti alla difesa, è lui l’altro Marquinhos). La chioccia dei centrali è Nic Burdisso, 32enne. In rosa c’è il portiere polacco, neo arrivato, Skorupski. Che per ora fa il terzo, poi chissà. In più Julio Sergio, ultratrentenne non preso in considerazione e prossimo partente. Il centrocampo che si sta formando, invece, per ora resiste all’invecchiamento repentino. Di trentenne c’è il calciatore migliore, ovvero De Rossi e una riserva, Taddei. Per il resto si viaggia su una media più bassa, sancita dall’età di Pjanic, ventitré anni, Bradley ventisei, Florenzi ventidue e Marquinho ventisette, più Strootman, ventitrè.
TOTTI NON INVECCHIA
In attacco la Roma rinuncia a Nico Lopez per mettere le mani sulla sua riserva nell’Under 20, Gonzalo Bueno, ma sull’età fanno pari, diciannove anni l’uno, diciannove l’altro. Se calcoliamo i presenti a Riscone, Borriello è un ’82, (e se dovesse arrivare Gilardino sempre un trentunenne è) e Totti è un ’76. Francesco, trentasette anni il prossimo settembre, è ancora oggi l’uomo più rappresentativo della Roma. E meno male che ci sono Lamela, che ha solo 21 anni e Destro, ventidue. Gervinho, che si può prendere con sei/sette milioni di euro, ha l’età giusta: non vecchio, né acerbo. Ventisei anni e un passato già alla corte di Garcia. Ma ancora non c’è e non si sa se arriverà mai.
IL LAVORO DURO
Prove tattiche (non tutte visibili) la mattina e seduta mista nel pomeriggio, con test pre-allenamento, il load and explode con barre optometriche in grado di calcolare gesti, tempi di appoggio e reazione durante gli scatti e i cambi di direzioni. I dati registrati evidenzieranno, nel corso dei giorni, i miglioramenti di ogni calciatore e servono anche come prevenzione per gli infortuni. La Roma il 26 luglio giocherà un’amichevole a Salonicco contro l’Aris. Poi partirà per gli States. Già premiato con il Lupo d’Oro Garcia che dice: «Motivati e pieni di voglia, siamo pronti per vincere subito». Domani, test qui a Riscone contro il Bursaspor, forse con Strootman.