(A. Angeloni) Rudi Garcia stregato dal gesto di Francesco Totti, che ha rinunciato a tirare il rigore, concedendo la scena al suo amico Osvaldo, finito nel mirino di una parte della tifoseria e forse anche un po’ della società, che sta cercando di venderlo. «È un gesto di classe del capitano, questo è sicuro. Tutta la squadra sta bene insieme», le parole del tecnico francese a fine partita.
La dimostrazione che la squadra è dalla parte di Osvaldo. E nel gruppone c’è anche l’allenatore, che prende posizione sul caso dell’italo argentino, al contrario di quanto fatto dai dirigenti, sempre molto silenziosi. «Dani è un grande attaccante, anzi grandissimo, non ce ne sono molti come lui in giro. Ha carattere e talento, io preferisco quelli che ce l’hanno. Solo che il suo atteggiamento, a volte, gli gioca brutti scherzi, e ci sono cose che mai deve fare, come quella di reagire alle contestazioni (lo ha fatto ad inizio ritiro mostrando il dito medio a chi lo insultava e per questo sarà multato, ndi). Per me in quell’occasione ha sbagliato a rispondere, anche se è dura non alzare la testa davanti agli insulti. Di una cosa sono certo: se Osvaldo sta con noi, la Roma sarà più forte. Se ho parlato con lui? Sì l’ho fatto, ma il dialogo deve restare segreto. Ma adesso basta parlare di lui, c’è appena stata una partita».
L’ANALISI – L’esperimento di inserire Jedvaj nella linea dei centrocampisti ha convinto poco. Che ne pensa? «È un ruolo che può ricoprire, l’avversario diretto stavolta faceva molto movimento e non è stato facile per Tin. Il fatto che per ora non ci siano De Rossi e Strootman ci ha spinti a provare Jedvaj in quella posizione e mi sembra un esperimento interessante da riproporre. In quel ruolo devi essere bravo a portare palla e non perderla. De Rossi sa farlo, è perfetto come centrale nel 4-3-3, è un centrocampista polivalente che non ha problemi nemmeno col 4-2-3-1».
I VOTI – Sulla prestazione generale, poi. «La squadra era stanca, ha giocato sulla fatica, ma questo è positivo. I ragazzi devono far girare la palla più velocemente, ma ci arriveremo. Stiamo provando due sistemi di gioco, entrambi molto efficaci. L’importante è avere presto tutti a disposizione. Non abbiamo infortunati, il minutaggio aumenta: sono soddisfatto. Benatia? È a corto di preparazione, ma si vede quanto è bravo nei duelli e nei rilanci. Skorupski? Ha talento, ma è ancora molto giovane. Ha bisogno di tempo».