(M.Ferretti) – Rudi Garcia vuole tenere Osvaldo. Ma la Roma può tenere Osvaldo? Non serve chiedersi se il club giallorosso voglia ancora l’italo-argentino a Trigoria: sarebbe una domanda inutile, visto che è di dominio pubblico il desiderio del ds Walter Sabatini di cederlo. Il punto di tutta la faccenda è: chi stabilisce gli acquisti e le cessioni? Nel corso della sua prima conferenza-stampa romana, Rudi disse: «Tutti gli acquisti avranno il mio assenso». Non ha mai detto (finora): tutte le cessioni avranno il mio assenso. Ma l’uscita a pugni chiusi su Osvaldo di domenica a Riscone di Brunico («Se resta siamo più forti») ha avuto il sapore di un messaggio forte e chiaro alla Roma. E che la Roma ha recepito. In altri tempi, si sarebbe detto: Garcia blinda Osvaldo; Rudi toglie Osvaldo dal mercato. Dirlo oggi è azzardato.
CHI VENDE CHI – Sarebbe triste pensare che la Roma voglia privarsi di Osvaldo, miglior cannoniere giallorosso della passata stagione, per incompatibilità con l’ambiente, o con parte di esso. Sarebbe altrettanto censurabile ipotizzare una conferma dell’italo-argentino per via del consolidato feeling con i compagni, che mal digerirebbero un suo addio. Il compito di cedere o non cedere Osvaldo (e qualsiasi altro giocatore) spetta esclusivamente alla dirigenza. Tenendo conto, però, dell’opinione di chi è stato chiamato, dagli stessi dirigenti, alla guida tecnica della squadra. Cioè dell’allenatore. Cioè di Rudi Garcia. Ma, in questo caso, qual è il peso specifico dell’allenatore? Se la società ha bisogno di far cassa con la cessione di Osvaldo, sulla carta non c’è dichiarazione di Garcia che tenga. Ma il fatto che il francese si sia così esposto (e la stessa cosa aveva fatto in precedenza sul conto di Daniele De Rossi, che conoscerà domani a Trigoria) non può passare inosservato. Avrebbe potuto cavarsela con il più classico degli zeroazero, invece si è esposto. Annullando apparentemente ogni minima ipotesi di aziendalismo; anzi, mettendo – in qualche modo – in difficoltà Sabatini e i suoi collaboratori.
SE RUDI INSISTE… – Perché se Osvaldo sarà ceduto (il Southampton è tornato prepotentemente alla carica con 20 milioni, lo Zenit preme, il Valencia si propone ma Dani continua ad attendere piazze più scintillanti), tutti potranno dire che il parere dell’allenatore è stato ignorato, ponendo così l’allenatore stesso in una posizione di non colpevolezza in caso di risultati negativi. Se invece Osvaldo resterà alla Roma, sarà più facile etichettare la mossa: l’allenatore voleva così, lo abbiamo accontentato, mai pensato di vederlo, è sempre stato un punto fermo della squadra e via dicendo.
Ciò che filtra da Trigoria è che se Garcia insisterà per tenere Osvaldo (cosa che potrebbe accadere già da domani), Sabatini potrebbe accontentarlo. Intanto, va fatto un altro discorso: tenendo Osvaldo, la Roma avrebbe tre centravanti (Totti, Destro e Osvaldo, con Borriello in partenza) e un solo attaccante esterno (Lamela, con Caprari in lista di partenza). Sarebbe, quindi, una Roma incompleta, lì davanti. Ecco perché Sabatini sta cercando di acquistare uno e due attaccanti esterni: vuole completare il reparto. L’ideale da un punto di vista tecnico (controfirmato da Garcia) sarebbe tenere Osvaldo e mettergli accanto un attaccante esterno reperito sul mercato. Possibile? Improbabile, non impossibile anche se per acquistare una punta esterna servono i soldi della cessione di Osvaldo.
LE CONTROPOSIZIONI – Messa così, la storia può avere un solo finale: Osvaldo ceduto, Esterno1 e Esterno2 in arrivo a Trigoria. Piano, però: con la Roma attuale tutto è possibile. Perché le parole di Garcia domenica a Riscone, come detto, non sono passate inosservate alle orecchie dei dirigenti. Se Rudi ha detto quelle cose senza stare ai mezzi con Sabatini, gatto e volpe, con un copione concordato da mesi, vuol dire che crede realmente nella possibilità di far cambiare idea al ds. Domanda: se per prendere un attaccante esterno la Roma sacrificasse uno diverso da Osvaldo, Garcia ci starebbe? Sì, forse. Già, ma chi? Un pezzo che valga, più o meno, i milioni che vale Osvaldo. O due che in coppia valgano Osvaldo. Senza sfasciare la squadra, però. Complicato? Complicato. Ma non impossibile.