(A. Angeloni) Gli attaccanti ci sono ma, in pratica, non esiste l’attacco. O meglio: non esiste un tridente come lo intende Garcia. Almeno per ora. Facendo un rapido conto, qui a Riscone il tecnico francese ha a disposizione per il reparto offensivo Totti, Borriello, Lamela, Osvaldo, Caprari, Tallo. In più c’è Destro, che rivedremo in campo a ottobre se tutto va bene: per adesso Mattia ha scelto di curarsi, ufficialmente, alle Terme Aquaria di Sirmione. Lì almeno è stato avvistato nelle ultime due notti insieme con la fidanzata, Ludovica Caramis, ex valletta di Carlo Conti nel programma L’Eredità.
MATTIA SPARITO – Il ginocchio (menisco esterno), operato lo scorso gennaio, fa ancora male, Mattia ne avrà per un bel po’, la Roma si augura di non doverlo rimandare sotto i ferri, i tempi di recupero si allungherebbero. Vista la situazione, Garcia, dopo l’amichevole con i boscaioli, ha subito denunciato il problema: l’attacco incompleto. Ha precisato di aver bisogno di una punta capace di dare la profondità e di fare anche l’esterno. Il suo 4-3-3 prevede al momento Totti a sinistra, Lamela a destra e Osvaldo al centro. Ma Dani è dato in partenza, il Southampton e lo Zenit hanno offerto rispettivamente 18 e 19 milioni, lui aspetta richieste dall’Inghilterra e per il momento rifiuta tutto. Alternativa a Osvaldo: Borriello. Che però, visto il lauto ingaggio che percepisce, è poco gradito a questa dirigenza, quindi pure lui è da considerare un attaccante con la valigia, al pari di Caprari e Tallo. Risultato: la Roma non ha ancora un centravanti «gradito» da utilizzare nella prima giornata di campionato. Quindi? Ancora in ballo uno scambio Gilardino-Borriello. Oppure si continua a corteggiare la punta dell’Atletico Madrid, Diego Costa, capace di fare il centravanti o l’esterno. Vedremo. Per adesso anche Lamela è stato provato come centravanti. Non si sa mai.
IL CAPITANO TREQUARTISTA – Totti merita un discorso a parte. Con lui in campo, il 4-3-3 di Garcia diventa inevitabilmente un 4-3-1-2, come del resto accadeva anche l’anno scorso. Francesco, di fare l’esterno puro, non se la sente proprio più, non ha più la forza. Stesso refrain vissuto con Luis Enrique e con Zeman. Ecco perché serve un’ala, per rendere vero il 4-3-3. Totti, quindi, è un problema? Per ora no, ma Garcia, con il capitano in campo, sarà costretto a rivedere le sue idee di calcio. E con l’arrivo di un esterno vero, magari proprio il capitano rischia di perdere il posto. Francesco, per sua stessa ammissione, è più adatto a fare il trequartista, ruolo ricoperto mercoledì anche quando il tecnico francese è passato al 4-2-3-1. Oppure il centravanti, un ruolo che tuttavia interpreterebbe in maniera diversa da come lo intende Garcia. Che là davanti, al centro, vuole una punta vera. Se non fosse per l’ingaggio, Borriello andrebbe bene.
RAPIDITÀ SUI LATI – Garcia, per il ruolo di esterno, ha chiesto Gervinho. L’ivoriano è un’ala pura. Veloce, abile nel dribbling, ma ha poca confidenza con il gol, è andato in doppia cifra solo ai tempi del Lille, nell’Arsenal ha segnato nove reti in due stagioni. Pochine. L’arrivo di un esterno garantirebbe velocità e fluidità al suo gioco e sarebbe utile come alternativa a Lamela e a Totti stesso. Per adesso la trattativa con l’Arsenal è ferma: i Gunners chiedono 9 milioni di euro, la Roma al massimo ne darebbe sei. E anche per quei sei c’è da aspettare la cessioni di Osvaldo. «Gervinho sarebbe un grande acquisto per il club. Darebbe imprevedibilità», parole di un ivoriano come l’ala dell’Arsenal, ovvero di Junior Tallo, un altro attaccante che andrà via. Imprevedibilità potrebbe darla anche uno come Emeghara. Ma è solo una voce. Per ora.
UN VENTENNE DALL’URUGUAY – Intanto, come promesso, Sabatini sta per portare a Trigoria un’altra giovane punta uruguaiana: è Gonzalo Bueno, 20 anni, del Nacional. La Roma sceglierà la formula del prestito oneroso, versando subito 1 milione e mezzo e fissando il diritto di riscatto a 6 milioni. Può essere subito tesserato, avendo lo status da comunitario.