(M.Ferretti) La Roma che è arrivata ieri sera a Riscone di Brunico non è la vera Roma. Non può esserlo, visto che nella lista dei convocati ci sono tanti, troppi giocatori che nulla hanno a che vedere con la vera squadra di Rudi Garcia. Ventisette convocati (il croato Tin Jedvaj arriverà oggi, però) ma sono soltanto sette, al massimo otto coloro che possono essere considerati titolari o potenziali titolari. Questo vuol dire che la Roma è ancora incompleta, che c’è bisogno di sistemare parecchie cose, che il lavoro per il ds Walter Sabatini, al di là dell’acquisto (ufficioso) di Kevin Strootman e di quello reale dello stesso Jedvaj, non manca. C’è tempo per comprare (e per vendere…), ma la nuova Roma, visto quanto accaduto negli ultimi dodici mesi, ha bisogno prima possibile di certezze, di basi solide.
I CONVOCATI – Ventisette convocati, si diceva. I giovani Verre, Crescenzi, Caprari, Tallo, gli stessi Romagnoli, Jedvaj e Dodò, più i gemelli Matteo e Federico Ricci e Frediani, i tre Primavera aggregati al gruppo, e il meno giovane Taddei non possono essere considerati punti fermi della nuova Roma. Lo stesso dicasi per i portieri Lobont e Julio Sergio. Borriello è in attesa di sistemazione; Osvaldo pure; Marquinhos sta per essere ceduto. Ci sono, ma non ci sono, De Rossi (in vacanza) e Destro, che prima di cominciare ad allenarsi farà un ciclo di fisioterapia per rinforzare il ginocchio scricchiolante. A ben vedere, non ne restano molti per Rudi. La conferma che il francese aspetta, come minimo, un portiere titolare, un paio di pezzi esterni per la difesa e un attaccante che vada a sostituire Osvaldo e che possa consentire a Destro di sistemarsi per bene senza fretta.
I PUNTI FERMI – A partire da Totti, Garcia può contare con fiducia su Benatia, appena arrivato dall’Udinese, Lamela, al di sopra di ogni sospetto di cessione, Burdisso, Florenzi, Marquinho, Balzaretti, Torosidis (che tanto piace al Torino…), Bradley, Castan e per ora anche su Pjanic, che potrebbe lasciare la Roma se Sabatini non riuscisse a reperire il denaro necessario per comprare attraverso altre cessioni eccellenti. Intanto, facendo conti facili facili la Roma finora ha “investito” 18 milioni per Strootman, 5 per Jedvaj e 7/8 per Benatia: una trentina di milioni che dovranno essere coperti dalle cessioni, una cifra che è fatalmente destinata a crescere visto che la squadra ha bisogno di ulteriori innesti. Al di là dei presenti, degli assenti e di chi arriverà, Garcia a Riscone comincerà a lavorare anche sull’aspetto tattico della sua Roma.
IL GIOCO – Da Trigoria filtra un orientamento deciso verso il 4-3-3: Garcia non ha mai giocato con la difesa a tre, del resto, e raramente ha rinunciato a tre attaccanti. Se non sarà 4-3-3 potrebbe essere 4-3-1-2, cioè due punte più un trequartista, oppure 4-2-3-1 con un trequartista e due attaccanti esterni alle spalle della punta di riferimento. Al di là di questo o quel modulo, Rudi ha promesso una Roma propositiva ma molto attenta alla fase difensiva. Un’autentica rivoluzione, se ci pensate, rispetto a Brunico 2012.