(B.Saccani) – È cominciata ufficialmente la tournée americana della Roma. Che domani giocherà contro le All Stars della Major League. Dopo Kansas City i giallorossi si trasferiranno a Boston, a casa di Pallotta, per 4 giorni di allenamenti. Poi la fase finale della tournée, quella più “eccitante” con l’amichevole di Toronto e il gran galà finale contro il Chelsea di Mourinho. Nella conferenza stampa di presentazione del giro degli States, presenti il capitano Francesco Totti e il tecnico Rudi Garcia. A fare gli onori di casa, ovviamente Michael Bradley, americano ormai trapiantato in Italia. Ad attirare l’attenzione, il solito Francesco Totti, che ha parlato della prima squadra che affronterà la Roma in America – dove gioca il suo amico Di Vaio – e di come la sua (squadra) stia crescendo grazie al mercato di Sabatini.
L’AMBIZIONE DI FRANCESCO – «Per me è importante affrontare grandi partite, visto che siamo in fase di preparazione ed è gratificante pure confrontarci con i campioni». Ma dove arriverà la sua Roma? Come sta crescendo? Totti è soddisfatto. Almeno così sembra. «Per adesso la società sta facendo una buona campagna acquisti, sta cercando di fare una squadra all’altezza delle big d’Europa. Noi aspettiamo fiduciosi. I grandi traguardi si raggiungono con i calciatori forti», concetto vecchio ma sempre buono. Spesso si è parlato di un futuro di Totti nella ML statunitense. «Sì, è vero, roba vecchia. Di sicuro sarebbe una bella esperienza di vita. Io qui insieme con Di Vaio? Lui è soddisfatto di stare in Canada e io sono felice per lui. Ho un contratto da rispettare con la Roma, adesso voglio pensare solo al club giallorosso. Quanto a Marco, ribadisco, è un mio amico, è una grande persona, ha voluto fare una esperienza qui, si è trovato bene ed è felice». A fine conferenza, l’abbraccio del capitano con Tierry Henry, che domani sarà suo avversario. I due si stimano da sempre. Stessa età, scelte diverse: il francese a svernare negli States dopo una brillantissima e vincente carriera, Totti ancora sogna di portare la Roma sul tetto del mondo.
RUDI E DANI – Anche il tecnico Garcia si è detto soddisfatto di poter lavorare negli States e potersi confrontare con i grandi calciatori. «Saranno dei test molto interessanti. È una grande chance per me e per la mia squadra in vista della prossima stagione», le parole del francese. Il tecnico viene chiamato a rispondere ancora sulla questione Osvaldo. Ribadendo. «Non sta benissimo fisicamente, però l’abbiamo voluto portare con noi: è un calciatore importante, fa parte della squadra». E Fenucci ieri, durante la presentazione dei calendari, ha precisato che «non è detto che vada via».
BRADLEY GIOCA IN CASA – Bradley a suo agio nel suo paese. «In Italia sono molto cresciuto. Miglioro rapidamente rivedendo le situazioni che ho vissuto. È un onore giocare con la Roma. Ogni volta che torno capisco come il campionato statunitense stia crescendo. Me ne rendo conto dallo stadio, dal supporto dei tifosi, dalla qualità dei giocatori e questo permette di avere calciatori per la Nazionale che possano dire la loro a livello mondiale. Totti? È una divinità, siamo diventati amici e per me è un onore stare al suo fianco. Lui è uno dei più grandi giocatori al mondo». E la Roma vuole diventare grande, grazie a un altro americano, James Pallotta. «Il presidente mi ha colpito per l’entusiasmo e la voglia di fare. Vuole costruire qualcosa di speciale facendo calcio. Ha grandi ambizioni, e quando vai a parlare con un club in cui tutti hanno grandi ambizioni si dimostra unità di intenti. Ecco perche ho scelto la Roma».