(V. Meta) Dieci gol di cui uno subito, due doppiette, quarantacinque minuti con una squadra che comincia a girare e altri quarantacinque con un’altra che ancora non si conosce. In mezzo un temporale, i primi anticipi di Jedvaj, il solito Lamela e le prove tecniche di un 4-3-3 che comincia a prendere forma. C’è tutto questo nell’amichevole con la Selezione di Riscone, primo test del ritiro altoatesino che la Roma vince 9-1: indicazioni molto relative, visto che di fronte c’era una formazione da seconda categoria e i carichi di lavoro si fanno sentire, quanto basta però per farsi almeno un’idea di quella che potrà essere la Roma di Rudi Garcia. Per la sua prima non ufficiale il tecnico propone un 4-3-3 senza volti nuovi (Jedvaj e Skorupski partono dalla panchina, Benatia è anche lui seduto con i compagni ma non convocato, Maicon invece resta ad allenarsi a parte con Marquinhos), al centro dell’attacco c’è Borriello, in regia Bradley, Totti parte da sinistra ma sulla trequarti si muove come vuole, gli esterni di difesa sono altissimi. Il primo gol della Roma 2013/14 lo segna Alessandro Florenzi, che si sarà pure dimezzato il numero di maglia prendendo l’amato 24, ma ci mette poco più di due minuti a ricominciare da un colpo di testa (come due anni fa in Serie B), appoggiando facile un cross di Pjanic con il contagiri. Altri due minuti e arriva il raddoppio: Totti taglia in verticale per Borriello, che da posizione defilata in area calcia con il sinistro e la mette all’incrocio sul primo palo. Si gioca in una sola metà campo e le occasioni si sprecano, però per il 3-0 c’è da aspettare fino al 23’, quando Lamela se ne va via sulla destra e mette in mezzo per Totti, destro di prima intenzione, palo interno e gol, sembra un biliardo ma è solo il Capitano.
Le cose migliori (fiammate di Lamela a parte) si vedono dalla parte diBalzaretti, che a sinistra è sempre altissimo e per due volte sfiora pure la rete, finché alla mezz’ora il portiere Gattener non si inventa un pasticcio in area piccola, Florenzi si avventa sul pallone e si regala una doppietta per inaugurare la stagione. Poco dopo è Lobont a fare un regalo al numero otto locale, facendosi sorprendere sul primo palo dalla conclusione non irresistibile ma precisa di Klettenhammer. Questione di poco, perché prima dell’intervallo c’è tempo per la rete di Pjanic (destro rasoterra dal limite dell’area) e quello di Lamela, stop e sinistro facile facile su invito di Borriello. Nella ripresa Garcia li cambia tutti e undici: al centro della difesa vanno Romagnoli e Jedvaj (che in due non arrivano a trentotto anni), mentre la regia è affidata a Valerio Verre, guidato nei movimenti dai continui richiami di Garcia. In compenso in attacco si rivede Osvaldo, che mette da parte i battibecchi e torna al gol, un colpo da fermo a ribattere in rete una conclusione di Tallo. Al 23’ arriva anche il secondo, stavolta su invito di Caprari, mentre a 9’ dal termine è Frediani, subentrato nel finale insieme a un inedito Federico Ricci nel ruolo del gemello Matteo, a chiudere i conti con il tocco sottomisura su cross di Tallo. Sabato si replica, magari con un coefficiente di difficoltà più vicino a una partita che a una partitella in famiglia.