(V. Meta) – Quando lo hanno visto passare nei corridoi, i medici del Campus Bio-Medico di Trigoria sono rimasti a bocca aperta. Non è uno che passi inosservato, Maicon Douglas Sisenando, trentadue anni tra dieci giorni e un palmarès come pochissimi: da domenica sera è lui il nuovo terzino destro della Roma, dove è sbarcato all’alba di ieri mattina direttamente da Rio de Janeiro. Ad accoglierlo a Fiumicino, una ventina di tifosi pronti a mettergli al collo la sciarpa di rito: «Sono contento di essere qui, ma per ora non posso dire altro», le sue prime parole da giallorosso. A dare la stretta definitiva a un affare che era nell’aria già da diversi giorni è stato l’ok del Manchester City, che ha accettato la risoluzione del contratto di Maicon, libero così di accettare la proposta della Roma, con la quale firmerà un biennale a circa tre milioni di euro a stagione.
Non è passato inosservato nemmeno a Walter Sabatini, che il brasiliano ha incontrato al termine del primo giro di visite mediche per un breve colloquio, in cui si è presentato più o meno così: «Guardi direttore, io sono uno di poche parole. In campo li asfalto tutti». Un biglietto da visita che è riuscito a colpire perfino un duro come Sabatini, felicemente stupito da tanta personalità. In campo, d’altronde, Maicon potrà scenderci presto, visto che Rudi Garcia lo sta aspettando a Riscone, dove è atteso per oggi. Sarà lui a riempire di grinta, fisicità ed esperienza il posto di terzino destro lasciato libero da Piris, in assoluto quello in cui c’era maggior bisogno di rinforzi. E considerando i suoi ottanta chili di muscoli, non si può dire che la forza manchi. Maicon arriva con un discreto desiderio di riscatto, visto che dopo aver vinto tutto quello che si poteva con l’Inter di Mourinho e la sua estrema propaggine con Benitez, le cose in Premier non sono andate come sperava e nel City non è mai riuscito a lasciare il segno. Di qui la voglia di rimettersi in gioco tornando in Italia.
Atterrato prima delle sette, il brasiliano si è diviso fra le visite mediche al Policlinico Gemelli (dove ha incrociato Andrea Bargnani) e quelle al Campus di Trigoria, accompagnato dal suo agente Calenda. Altro che jet-lag, per quello bastano un paio di grandi occhiali scuri. Non si aspettava di essere accolto con tanto affetto, soprattutto perché fra l’annuncio della risoluzione con il City e il suo sbarco a Roma non sono passate che pochissime ore. Verrà presentato a Riscone come Benatia e Jedvaj, oggi conoscerà i nuovi compagni e il nuovo tecnico, che aveva espressamente richiesto un giocatore d’esperienza per un ruolo delicato (e fino a ieri completamente scoperto) quale quello di terzino destro. Giocherà dalla parte di Lamela mettendo i suoi polmoni a disposizione dell’argentino, e se le sovrapposizioni saranno ancora quelle di diciotto mesi fa, su quella fascia ci sarà da divertirsi parecchio.
D’altra parte, per Maicon la Roma è anche l’ultima chance per convincere Felipe Scolari a portarlo in Brasile per i Mondiali da giocare in casa: dopo due Coppe America e due Confederations Cup, la Coppa del Mondo è l’unico trofeo che manca alla sua ricchissima bacheca. E c’è chi dice che già solo per il fatto di arrivare a Roma nell’anno dei Mondiali in Brasile, fa di lui un grande acquisto. Il resto lo dirà il campo, dove del resto non vede l’ora di tornare. Per asfaltarli tutti, naturalmente.