(A.F. Ferrari) – Diciassette anni e tanto talento. I tifosi giallorossi presenti a Riscone di Brunico in questi giorni hanno avuto modo di conoscere Tin Jedvaj. Il 17enne croato ha stupito un po’ tutti dimostrando doti tecniche e tattiche non indifferenti. Doti che gli sono state riconosciute anche dai compagni di squadra come Bradley che venerdì in conferenza stampa ha ammesso: «Jedvaj è giovane, ma è molto forte. Per essere un difensore, è bravo tecnicamente. Non parla tanto e lavora. Credo sia pronto per giocare».
Proprio le sue capacità sono piaciute e non poco a Rudi Garcia che negli ultimi giorni gli sta prestando molta attenzione. Il tecnico francese, infatti, l’ha schierato nel secondo tempo della prima amichevole e da qualche giorno lo sta provando in allenamento con i “titolari”, in particolare davanti alla difesa. Testa sempre alta, ottimo anticipo, senso della posizione e bravo tecnicamente con entrambi i piedi, le caratteristiche del difensore croato a cui va aggiunta la faccia tosta che non guasta. Per carità, fino ad ora lo si è visto all’opera solo in allenamento e contro la selezione locale, non proprio il Real Madrid, ma la sensazione è che possa davvero compensare se non annullare la nostalgia di Marquinhos.
A differenza del brasiliano, infatti, Jedvaj può ricoprire diversi ruoli tra difesa e linea mediana. Insomma, un vero e proprio “jolly” per Garcia che, da quello che si è visto, in merito ai giocatori giovani la dovrebbe pensare come uno dei suo predecessori, Luis Enrique: «Non esistono giocatori giovani, esistono giocatori forti», le parole che il tecnico spagnolo disse durante la sua avventura in giallorosso.
Nella vita privata Tin è un ragazzo di 17 anni come tanti (nonostante le 13 partite da titolare con la Dinamo Zagabria, i 1170 minuti, lo scudetto croato e la Supercoppa di Croazia vinta ai rigori contro l’Hajduk Spalato) con le solite passioni dei ragazzi di oggi: musica, playstation e gli amici. Amici che si sta facendo anche nella sua nuova squadra (dorme in camera con Florenzi) anche se con qualche difficoltà di troppo dovuta al fatto che, oltre al croato, per ora mastica solo un po’ di inglese, anche se sta imparando l’italiano. A dargli una mano in particolare è Pjanic come ha rivelato lo stesso Jedvaj nella conferenza stampa di presentazione:«Ringrazio Miralem che mi sta facendo da traduttore e Claudio che mi sta dando lezioni di italiano».