(A. F. Ferrari) – A quasi 38 anni Francesco Totti è ancora uno dei migliori giocatori in circolazione. Non è una notizia, direte voi. E avete ragione, il capitano giallorosso ormai non è più una sorpresa per suoi tifosi e per chiunque è appassionato di calcio. Ritiro dopo ritiro Francesco sembra sempre più giovane e fisicamente pronto rispetto alla stagione precedente. Dopo averlo visto tirare il gruppo durante il ritiro estivo di Riscone di Brunico, venerdì sera se ne è avuta la conferma: Francesco Totti è un professionista esemplare.
Lo dicono i fatti. Contro l’Aris Salonicco nel primo tempo la Roma ha creato poco. Nel secondo quando è entrato il capitano il discorso è cambiato completamente. Appena entrato, infatti, Totti ha dispesato palloni giocabili e dopo soli dieci minuti con i suoi assist ha creato due palle gol nitide: la prima servendo sui piedi Borriello, la seconda con un bel cross per la testa di Marquinho. Insomma, la Roma con Totti è una cosa, senza è un’altra. E questo lo sanno anche Rudi Garcia, i dirigenti giallorossi e il presidente James Pallotta. Dirgenti che a breve si siederano intorno a un tavolino insieme a Francesco per discutere del rinnovo di contratto che scadrà nel 2014. Tutti lo vogliono, bisogna solo parlarne. Quando? Probabilmente a breve, brevissimo. Forse già durante la tournée negli Stati Uniti che prenderà il via oggi. Non è affatto da escludere infatti che sia il numero uno giallorosso a voler gestire la questione del rinnovo in prima persona. Un rinnovo economicamente importante ma che, paradossalmente, non preoccupa sotto il punto di vista economico. «Totti si paga lo stipendio da solo…», è la frase che spesso si sente in città. Ed è vero il Capitano è un marchio, è l’uomo immagine della Roma e di Roma. È il giocatore giallorosso che fa vendere più magliette sia nella capitale sia nel mondo. E questo Pallotta lo sa, lo sa benissimo.
La discussione piuttosto potrebbe vertere sulla durata del contratto: Totti vorrebbe un biennale (l’obiettivo, come ha più volte dichiarato, è giocare almeno fino a 40 anni), mentre la società pareva più propensa a un solo anno, magari con un opzione per quello successivo. Ma al momento sono solo ipotesi. Lo stesso Totti, qualora si rendesse conto di non essere più in grado di garantire un rendimento al suo livello, sarebbe il primo a chiamarsi fuori, a prescindere dai contratti. Totti e Pallotta si sono già parlati lo scorso aprile, in un ristorante a Via Marmorata, alla presenza dell’avvocato Baldissoni, che nel frattempo è diventato direttore generale. Ed è difficile pensare che non abbiano affrontato l’argomento del futuro. «Totti? Farà sempre parte della Roma. Giocherà sicuramente un altro anno o due è una cosa che dobbiamo capire con lui, non so se vorrà giocare fino ai 40», ha poi detto il presidente poco più di un mese fa a Boston. Per poi concludere con una battuta: «Poi comincerete a chiedermi se giocherà fino ai 50…». Di sicuro Totti (e forse anche Pallotta) vuole chiudere la faccenda prima dell’inizio della stagione. Vuole iniziare il campionato tranquillo, senza brutti pensieri. E anche le parole pronunciate il giorno della presentazione delle maglie («…questa è l’ultima…») vanno lette come una battuta. Una bat-tuta che voleva smuovere un po’ le acque. Anche perché Totti alla maglia della Roma ci tiene e ci terrà sempre.