Mai come in questa settimana risulta azzeccato il nome di questa rubrica: se si vuole fare rafting, un salvagente a portata di mano può sempre far comodo.
Per via di metafora, può far comodo pure a Osvaldo, che dopo tutto quello che è accaduto – dai tweet impropri ai viaggi prolungati, passando per qualche dito medio di troppo – è ancora qui, cioè su: a Riscone, con la Roma. Una Roma che, se facciamo riferimento al gruppo, Osvaldo lo terrebbe con sé, perché ne conosce il potenziale tecnico e ne riconosce le qualità aggreganti nello spogliatoio. Che, a quanto pare, prevalgono su quelle disgreganti, anche se sembra paradossale, dopo tutti i discorsi di una stagione intera.
Indipendentemente da come andrà a finire sul fronte del mercato, è comunque utile allora fare una riflessione su ciò che di disdicevole poteva essere evitato o almeno contenuto durante la stagione appena trascorsa.
Piccolo preambolo: i calciatori non sono tutti uguali, i loro difetti però sono quasi sempre gli stessi, a proposito di comportamenti poco professionali e momenti imbarazzanti che possono ricadere sulle società. Uno come Osvaldo, sopra le righe in tutto, non poteva che rappresentarli all’ennesima potenza, nei casi in cui ha scelto di far prevalere il personaggio sull’atleta.
La società cosa poteva fare per contenere imbarazzi e sovraesposizione presso i media?
Poteva fare più di qualcosa, senza neanche dover ricorrere a chissà quale strategia o apparato: togliere il tweet contro Andreazzoli, ad esempio; multare il giocatore con severità e in maniera salata quando non si è presentato al raduno e altri piccoli accorgimenti che avrebbero evitato clamori e forse, forse, contenuto certi colpi di testa, con allusione solo a quelli fuori dal campo. Con certi caratteri e certe personalità bisogna evitare, sin dall’inizio, di concedere terreno ad abitudini non in linea con le regole generali, altrimenti attecchiscono in breve tempo e ogni volta il soggetto in questione si sente legittimato ad alzare l’asticella delle proprie “licenze” comportamentali.
Osvaldo può dare e fare ancora tanto, con la Roma, magari trasformando in goal le sacrosante critiche di chi ha già colmato la misura della sopportazione, nei suoi confronti. La società può contribuire almeno nella stessa misura, mettendo il giocatore nella condizione di non potersi più permettere errori e soprattutto umori in libertà.
Hai visto mai…