(A. Serafini) – Anche se la faccia è tirata dal caldo di una seduta intensa, per Balzaretti non è mai stato, e probabilmente non sarà mai, un problema mostrarla pubblicamente. I primi passi verso la nuova stagione non sono stati semplici per il terzino, reduce da un’annata tormentata da un’aspettativa troppo alta, mai confermata e accettata dai suoi nuovi tifosi. La consapevolezza del fallimento non ha, però, frenato la voglia di mettersi in discussione, così come il confronto diretto che lo ha coinvolto qualche giorno fa con un gruppetto di contestatori che lo accusavano di un rendimento improponibile rispetto ai canoni mostrati nel recente passato. «Sono il primo a dire che la stagione passata, a livello personale, è stata orribile, direi pessima – ha spiegato ieri in conferenza stampa dietro la folta capigliatura bionda -. Perché, quando si delude la società e i compagni, vi assicuro che pesa tantissimo».
IL TEMPO Balzaretti carico: “Voglia di riscatto”
L’indignazione generale non esclude praticamente nessuno, tanto da far passare anche in secondo piano le accuse alla singola persona.«Magari ce l’avranno con Balzaretti, piuttosto che con un altro giocatore, ma sono sicuro che alla prima partita della Roma i nostri tifosi ci sosterranno. Su questo non ho dubbi. Le contestazioni non piacciono a nessuno, ma ci stanno. Sapevamo che le avremmo trovate qui a Riscone, le abbiamo prese in passato e le prenderemo ancora. Soprattutto dopo il derby». Già, perché quella partita non è stata ancora rimossa e probabilmente per Balzaretti non accadrà mai: «Quella finale per me difficilmente sarà cancellabile, è stato veramente un trauma per tutti, ho sofferto tantissimo e ancora adesso parlarne non mi fa stare bene. Un anno deludente per tutti e non ci sono alibi, ora però è il momento di ripartire».
Anche se la fiducia questa volta, dovrà essere supportata più dai fatti, che dalle parole. Evitando ogni tipo di pericoloso annuncio preventivo: «Quando sono arrivato si parlava quasi di scudetto, poi abbiamo visto le delusioni che abbiamo avuto e dato alla gente: sono state veramente tante. Fare proclami non ha senso. Dobbiamo ritrovare fiducia nella squadra, in noi stessi innanzitutto. È una squadra che, sulla carta, lo scorso anno poteva raggiungere l’Europa tranquillamente. Ho sentito tante cose sulle passate gestioni tecniche, ma non è così. Non ho mai visto un giocatore tirarsi indietro, non è mai stato un problema settimanale per me».
I presupposti per ripartire col piede giusto la Roma sta provando a costruirli con l’arrivo dei volti nuovi, che pian piano cominciano ad affollare la vecchia guardia romanista. E i riferimenti sui singoli non possono che essere entusiastici: «Maicon è un campione, ha fatto la differenza in una squadra come l’Inter, che ha vinto praticamente tutto. È un grandissimo colpo. Un campione di primo livello. Forse l’anno scorso non ha fatto un campionato tanto positivo, ma fino a due anni fa era il miglior terzino del mondo. De Sanctis? È un uomo squadra, di personalità, un portiere che parla tantissimo e aiuta la squadra. Anche lui un grande rinforzo».
Fattori nuovi, tutti da scoprire cominciando proprio dal capo branco Garcia: «Dalle prime impressioni è un allenatore deciso, semplice, dalle idee chiare. Mi auguro che possa lavorare con serenità». La stessa, che in cuor suo, lo faccia ripartire nuovamente nella Roma e nel sogno azzurro del Mondiale.