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LA REPUBBLICA Espulsioni, tuffi e proteste: serie A la peggiore d’Europa

Brighi

(F. Bianchi) – C’era una volta il campionato più bello del mondo: ora è diventato il più cattivo, il più isterico. «È un continuo lamentarsi di fronte all’evidenza», sostengono in ambienti arbitrali, preoccupati per la “deriva” che sta prendendo la serie A. Le cifre, d’altronde, sono impietose. Le ammonizioni per comportamento non regolamentare sono aumentate del 66 per cento rispetto all’anno precedente, le espulsioni per somma di ammonizioni del 47%, i “gialli” per falli di gioco crescono di poco (8%), record invece per le espulsioni degli allenatori (74 contro i 57 dell’anno prima). In Italia le simulazioni sono state 87 (stabili), contro le 33 in Premier League e le 21 nella Bundesliga. Il tuffarsi sperando nel rigore, d’altronde è una nostra specialità.

Le espulsioni sono state 123 (52 in Premier League, 64 in Bundesliga: ci batte solo la Liga di Spagna con 133), i falli fischiati 11.604 (30,62 a partita; 22,53 in Premier, 28,45 nella Liga). «Ci sono finali Mondiali con 22-23 falli, da noi Orsato nel derby di Coppa Italia ha dovuto fischiare 48 volte per tenere in pugno la partita», il pensiero di chi governa gli arbitri ed è preoccupato per il futuro. Ma c’è un altro timore: molto spesso le simulazioni e le espulsioni dei tecnici si risolvono con decisioni troppo blande della giustizia sportiva. Un buffetto, e tutti di nuovo in campo (proprio quello che vogliono i club). Per il prossimo anno, promessa dagli arbitri tolleranza zero. Con la speranza che allenatori e giocatori moderino le proteste, le sceneggiate, l’assedio all’arbitro. Tutte cose in cui il nostro calcio eccelle.

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