(F.Balzani) «Grazie amico mio, grazie immenso capitano. Il tuo gesto vale tanto». La stagione appena passata era terminata con un tweet velenoso di Osvaldo (contro Andreazzoli). A chiudere il ritiro di Riscone invece è arrivato un cinguettìo d’amore nei confronti di Totti che ha concesso all’italo-argentino di battere il rigore dell’1-1 contro il Bursaspor, proprio sotto il settore occupato dai contestatori.
Un gesto d’affetto, non il primo incassato da Osvaldo in questi giorni da parte di compagni, tifosi (la maggioranza) e staff tecnico. «La Roma con Pablo in rosa è più forte», ha dichiarato ieri Garcia al termine del match. Più chiaro di così si muore. «Osvaldo è un grandissimo attaccante, non ce ne sono molti come lui – ha continuato Rudi – Lui ha carattere e talento e a me piace un calciatore che ha queste caratteristiche rispetto a chi non ne ha. Peccato che il suo carattere a volte gli giochi qualche brutto scherzo, fa cose che non deve mai fare. Per me ha sbagliato a rispondere ai tifosi, ma è dura sentirsi dire certe cose».
Anche ieri Osvaldo ha vissuto una giornata surreale: da una parte la solita ventina di contestatori che gli hanno dedicato un paio di striscioni («Indichi, minacci, punti il dito: Osvaldo verme rifardito» e «Mai più con la nostra maglia»), dall’altra la maggioranza dei tifosi che hanno perdonato l’attaccante e non esitano a ricoprire di fischi i cori offensivi nei suoi confronti. Che fare quindi? Lo Zenit di Spalletti continua a premere ma Osvaldo vuole giocare in Italia. Meglio ancora se alla Roma. Un’ipotesi che a Trigoria a questo punto non si sentono più di escludere.
Tornando alla partita: «Il Bursaspor era più avanti nella preparazione visto che il primo agosto giocherà i preliminari di Champions. Nel secondo tempo abbiamo faticato, ma sono soddisfatto», ha detto Garcia. Il primo tempo era terminato a reti bianche ma era stata la Roma schierata col 4-3-3 e un inedito Jedvaj a centrocampo («Mancavano Strootman e De Rossi che a centrocampo sa fare tutto», ha precisato però Garcia) a creare le occasioni più pericolose e a recriminare per un fallo di mano in area di Ibrahim su tiro di Pjanic. Nella ripresa il francese è tornato al 4-2-3-1 con Lamela, Totti e Marquinho alle spalle di Osvaldo. I turchi sono passati in vantaggio con Sestak che ha bruciato sul tempo Skorupsky (all’esordio così come Benatia). Poi la reazione dei giallorossi che dopo il rigore di Osvaldo sono anche andati vicino al vantaggio con Tallo servito da Borriello.