E’ iniziata la nuova stagione giallorossa: mercato immobile e piazza agitata, con principi di contestazione. Ieri, infatti, in quel di Trigoria il clima con cui sono stati accolti calciatori e dirigenti non era affatto disteso. Sorgono dubbi riguardo quale sia il reale obiettivo inseguito dal progetto americano, tutti gli indizi portano alla costruzione del nuovo stadio. La proprietà della Roma ha delegato alla Legend Hospitality Management LCC la gestione, in esclusiva, della vendita del diritto di titolazione del nuovo Stadio Internazionale, oltre alla gestione dei palchi e dei posti vip, aspetto che tanto preoccupa Zanzi.
L’aspetto commerciale riguardante il nuovo Stadio Internazionale, così come lo ha definito la stessa società, verrà curato appunto dalle Legends, che si occupa di marketing in alcuni dei più famosi stadi statunitensi (Yankee Stadium e Red Bull Arena solo per citare i più famosi). Il CEO è Dave Checketts, busisnessman dal 2006 con un’esperianza nella SCP Worldweide insieme alla tanto discussa Pam Harris, ideatrice del nuovo logo che non ha assolutamente entusiasmato la piazza romanista.
La società americana potrebbe essere affiancata anche da altri intermediari, quindi il suo ruolo sarà quello di stipulare contratti di sponsorhip che serviranno per trovare quei finanziamenti necessari per realizzare il nuovo stadio.
Alcuni esponenti della Legends si troverebbero proprio a Roma, ma difficilmente prenderanno parte all’incontro tra i vertici societari giallorossi ed il Sindaco di Roma Capitale, Marino. Si tratta del primo incontro con il nuovo sindaco, in quanto i precedenti si erano svolti con la giunta Alemanno. Nei giorni scorsi già molti tifosi della Roma erano stati contattati, invitati a compilare un test commissionato da Zanzi alla Koi Research, con l’obiettivo di scoprire le abitudini degli stessi supporters.
Il nome del nuovo stadio potrebbe esser associato ad un brand internazionale, prendendo esempio da grandi impianti quali Allianz Arena o Emirates Stadium, ma l’accordo non dovrà esser basato solo sullo scambio merci, ma sulla solidità economica. Anche se, come tutti sappiamo, i contratti con gli sponsor sono sempre legati ai risulati sul campo. Intanto dovrà esser definito il ruolo di Winterling, colui che, insieme al suo staff, ha concluso negli ultimi mesi le importanti partnership con Nike, Disney e Volkswagen (solo per citarne alcuni).
Fonte: laroma24.it