(S. Carina) – La leggenda narra che i suoi genitori avrebbero voluto chiamarlo Michael Douglas in onore del famoso attore statunitense. Tuttavia a causa di un errore avvenuto all’anagrafe, venne registrato come Maicon Douglas Sisenando. La vita del nuovo terzino destro della Roma potrebbe essere comunque la trama di un film. Oltre alla favola del bambino che sfonda nel calcio, il brasiliano era un centrocampista ma il padre gli consigliò di diventare un terzino. Ma c’è di più: quando arrivò al Monaco nel 2004, visto che nessuno dei compagni di squadra voleva per superstizione il numero 13 di maglia, lui lo scelse per sfida: «Datemi quella maglia e vi faccio vedere quanto conta un numero». Approdato in Italia è diventato il terzino più forte del mondo scalando le vette del successo con il triplete interista. Poi l’oblio, dovuto anche agli infortuni, sfociato nell’ultima anonima stagione in Premier. Ora per il gran finale, Maicon ha scelto la Roma.
LA GIORNATA
Occhiali scuri, maglietta nera e cappellino chiaro, l’esterno brasiliano è sbarcato nella capitale alle 6,40 di ieri mattina, accolto da una ventina di tifosi. Si è fermato per qualche foto, ha firmato autografi (ad un giapponese euforico addirittura sul portafogli), ed è poi salito sull’automobile che lo ha portato in hotel, lasciandosi scappare solo due parole: «Sono contento». In tarda mattina ha svolto la prima parte delle visite mediche al policlinico Gemelli dove nel reparto di medicina dello sport si è incrociato con Andrea Bargnani, da poco trasferitosi ai New York Knicks. Poi, la seconda parte dei controlli al Campus Bio Medico a Trigoria. Ha firmato un biennale da 3 milioni. Questa mattina è atteso in ritiro.
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