(G. Piacentini) «Che tristezza…». Non ha nemmeno bisogno di utilizzare tutti i 140 caratteri di Twitter, Pablo Daniel Osvaldo, per dire la sua sull’ennesimo episodio che lo ha visto protagonista in questa calda estate romana, resa ancora più calda in casa giallorossa dalle sue vicissitudini personali. Gli insulti («Osvaldo pezzo di m….») che ha letto la mattina di Ferragosto dalla finestra del suo appartamento mentre si preparava per andarsi ad allenare a Trigoria, e che hanno mandato su tutte le furie la sua fidanzata argentina che sempre sui social network ha risposto per le rime ai tifosi (con tanto di foto col dito medio corredata dalla frase «Va seña universal para todos uds maleducados que me molestan a mi y a mi novio. Esta la entienden todos…Besuchis!), sono l’ultimo capitolo di una telenovela che sembra non avere fine.
Il lungo addio tra la Roma e Daniel si è consumato lentamente, tra telefonate «rubate» in cui i dirigenti giallorossi spiegavano la strategia per la cessione, contestazioni («potevi essere un imperatore, non hai capito niente»), risposte («che c….volete, ho segnato 200 gol») fino quasi allo scontro fisico coi tifosi nel ritiro di Riscone. Una fine già scritta, ma che ancora non si è concretizzata: che la Roma voglia liberarsi di Osvaldo lo sanno anche le pietre, che Daniel voglia lasciare la squadra è sempre più evidente. Una convergenza d’interessi che non ha portato ancora al divorzio e che potrebbe complicare i piani di mercato della proprietà americana, costretta a rinunciare a uno dei gioielli di famiglia (più Lamela di Pjanic, ritenuto incedibile da Rudi Garcia) per ripianare il bilancio nel caso il centravanti con la chitarra non ricevesse l’offerta giusta.
La Roma, infatti, lo avrebbe mandato volentieri al Southampton o al Wolfsburg, pronte a mettere sul piatto venti milioni di euro, ma entrambe le destinazioni non hanno incontrato il gradimento del centravanti: la Germania non è stata presa in considerazione, come San Pietroburgo, dove Spalletti avrebbe fatto ponti d’oro per portarlo allo Zenit. E se dovrà essere Inghilterra, è meglio Londra, dove ci sono grandi squadre e buona musica. Peccato che dalla city non siano arrivate offerte concrete, e comunque non alle cifre che vorrebbe la Roma, che nelle ultime ore ha riaperto i contatti con Madrid, sponda Atletico. Una soluzione che potrebbe fare felici tutti, anche perché l’alternativa è una convivenza forzata che, alla luce degli ultimi fatti, sarebbe meglio evitare.