(M. De Cesare) – Un po’ per gioco, un po’ per divertirsi: ad agosto. Quando il calcio d’estate regala sogni, promesse, sfide per scudetto e Champions: quando dal barbiere o sulla spiaggia, in ufficio o al bar scommetti sui 20 gol del bomber che ti conquista e sulle veroniche del fantasista dai piedi di velluto. Ad agosto, di solito, vincono tutti e si parla di tutto.
E, allora, ce n’è anche per Rudi Garcia: al francese (con il massimo rispetto e confermando le iperbole del calcio estivo) ricordiamo due sui grandissimi predecessori, Nils Liedholm e Fabio Capello.
Non si offendano i campioni di ieri, se abbiamo avuto l’ardire di metterli a confronto con quelli di oggi. Ci siamo divertiti a guardare allo specchio quelle squadre storiche, con i protagonisti della Roma attuale. Per sorridere e vedere quali analogie è possibile trovare con i trionfi e le stelle del passato.
E, allora, scopri che sulla fascia destra, negli ultimi 30 anni, si sono alternati Sebino Nela (scudetto 1982-83), Cafu (scudetto 2000-2001) e che oggi potremmo ritrovare chi di scudetti (vedi Inter) se ne intende:Maicon. O, ancora, Falcao il divino, Emerson e Pjanic al comando delle operazioni nel centro del campo: l’altro ieri, ieri e oggi. (…)
Ma è curioso cercare di capire e scoprire se Kevin Strootman può avere nel DNA le qualità di Prohaska e Tommasi, Ancelotti e Zanetti. O se Gervinho (che Garcia ha voluto a tutti i costi) saprà dare quell’inventiva e quella profondità che un certo Bruno Conti da Nettuno ha regalato alla squadra, ai tifosi e a Roberto Pruzzo, i cui gol erano la logica conclusione di quello che Brunetto inventava sulle fasce (destra e sinistra).
Sorridiamo, guardiamo e mettiamo in campo le tre formazioni, evitiamo confronti (che nessuno ha la presunzione di fare…) e giochiamo a fare gli allenatori tra presente, passato e futuro. (…)