(M.Evangelisti) – Bisognerà vedere quanto sta influendo la luna di miele tuttora in corso con Rudi Garcia. Il francese ha i suoi meriti. Si è fatto accettare con buona creanza e anche con una certa fiducia persino da coloro che avrebbero potuto irritarsi a vedere arrivare un superiore in grado, da lontano e in fin dei conti privo di autentici prestigio e notorietà. Invece Garcia ha preso in mano le redini senza che nessuno a bordo della diligenza si lamentasse. (…)
Al primo attacco dei pellerossa scopriremo se abbiamo fatto bene a fidarci. Comunque l’atmosfera in squadra è palpabilmente diversa da quella che si respirava lo scorso anno. In questa fase della stagione la luna di miele vedeva impegnati Zeman e i tifosi, mentre in squadra cominciavano già a ronzare i primi malumori. Oggi, se proprio vogliamo portare avanti una tesi, l’unica nuvola che si vede in giro sta sulla faccia di Totti che ancora non ha avuto modo di mettere mano alla penna per rinnovare il contratto.
DI TACCO – Ma poi neanche tanto, perché alla cena organizzata dal presidente James Pallottanel ristorante delle sorelle seguita da una serata goliardica per la Boston in voga, Totti si è presentato con una maglietta altrettanto goliardica sul petto e con un sorriso da insegnante che aspetta le matricole sul viso. La leggerezza è il suo modo di interpretare l’attesa(…)
Già, gli allenamenti. Pallotta pronuncia discorsi di ambizione ed equilibrio, parla con tutti i giocatori quando su Boston scendono le ombre della sera e tutto questo fa bene all’allegria dei giocatori. Però è con il sole alto che si vede la Roma nuova. Una voce che tutti sentono e inizialmente si chiedavano se non fossero diventati matti: è quella di Morgan De Sanctis, irreale alle orecchie dei giocatori abituati ai silenzi impiombati di Stekelenburg. De Sanctis pilota la difesa come fosse un apparecchio a controllo vocale. Avverte i terzini dell’avanzata di un uomo, indica gli attaccanti da marcare, traccia la mappa delle posizioni da tenere e grida persino che il vento è cambiato, dai, te ne accorgi che il vento è cambiato o te lo devo dire io?
SPIRITO – De Sanctis è il catalizzatore della rabbia di una squadra ferita. Non vuole prendere gol e i compagni fanno apposta a organizzare giochi in cui lui deve salvare una porta abbandonata a se stessa e gli tirano dall’area piccola per vederlo uscire dai gangheri. Ma hanno tutti il cuore sulla lingua quando disputano le partitelle, non le vogliono perdere, e Garcia ci gode a giocarne sempre di più, perché la rabbia non si plachi ma cresca. E poi allestisce concorsi a premio, chi perde questa sera paga le bibite non gassate, due squadre che devono passare la palla almeno dieci volte di seguito e cose simili. De Rossi entra due volte da espulsione su Dodò. Non va bene. Eppure sono scene che lo scorso anno non si vedevano all’inizio della stagione e quel che ne è seguito lascia pensare che in fondo sia meglio si vedano. Anche perché poi tutto resta lì, sui prati verdissimi che gli inservienti delle scuole, dei college e degli impianti in cui la Roma si allena falciano a puntino secondo le istruzioni di Garcia.(…)