(M. Evangelisti) – Dieci minuti per capire chi e dove sono, poi i giallorossi ricominciano a percorrere i sentieri nascosti lungo i quali li conduce il gioco di Garcia. Il primo tempo è buono, anche ottimo, e non saremmo qui a dire che la Roma diverte ma non segna se al 20’ una magnifica scorciatoia di Totti per Osvaldo non fosse interrotta da un fuorigioco che non c’è. Invece lo diciamo perché l’unico gol spetta al quarantenne portiere australiano Schwarzer, il quale s’incarta su un retropassaggio di Terry e usa il palo come la sponda di un biliardo per servire Lamela. (…)
Mourinho ci sa fare e nella serata fatta di melassa calda sostituisce all’inizio del secondo tempo cinque uomini più il portiere. Garcia invece vuole vedere dove i suoi possono arrivare e litiga anche con Maicon che voleva il cambio. (…)
Il Chelsea comunque va a dama solo quando entra Hazard, agile come un folletto, robusto come un troll. Lampard, uomo del match, viene caricato al limite dell’area da un intervento fiacco di Castan e infila l’angolo alla destra di De Sanctis. All’ultimo minuto Hazard, proprio l’allievo di Garcia, da solo circonda Strootman e innesca la mischia su cui Castan e De Sanctis si annodano tra loro. Risolve Lukaku e persino Mourinho in panchina si tranquillizza.