(M. Evangelisti) – Molti allenatori dopo, la difesa della Roma non è invecchiata. Sembra sempre quella di tanti anni fa: friabile, incerta, qualche volta addirittura divertente. In verità stiamo esagerando. Gol se ne prendono tanti da un po’, anche per merito dei portieri, ma è con Zeman che ovviamente il problema si è cronicizzato. Questione di visioni del mondo. (…)
Chiusure e rilancio il lavoro a fine seduta – Quando nessuno vede. Durante le sedute a porte chiuse, verso la fine dell’ora e mezzo rituale, dopo le partitelle e gli esercizi atletici e i discorsi. In difesa i movimenti sono particolarmente cerebrali, quindi meglio memorizzarli in fondo alla lezione in maniera che restino impressi. (…)Manda avanti gli attaccanti e ferma il gioco ogni volta che la faccenda non gli quadra. Traccia in terra con i suoi piedini le diagonali lungo cui i difensori devono spostarsi per tappare una falla apertasi nelo schieramento. Soprattutto si preoccupa della posizione dei mediani. E si accerta che quando un centrale recupera il pallone non si limiti a ghignare soddisfatto di se stesso. A quel punto il difensore deve impostare personalmente la controffensiva, che naturalmente nelle sedute si ferma al primo stadio, oppure cercare il compagno tecnicamente più adatto a farlo.
Esterni e mediani ecco i meccanismi – La struttura portante della difesa per Garcia non sono i centrali, sono i terzini. Per un’ottima ragione: loro devono scendere, loro devono pensare, loro devono risalire. (…)
Il francese è un offensivista, qualcuno potrebbe azzardare un falso offensivista, e per il centrocampo ragiona all’opposto della logica comune. Non è che un giocatore dalla linea mediana si abbassi quando gli altri vanno avanti. Al contrario, come spiega bene il regista Pjanic, uno arretra automaticamente e altrettanto automaticamente due diventano commando incursore. Se tutto funziona a dovere, questo meccanismo consente alla difesa di godere di una buona protezione e offre al gioco d’attacco diverse soluzioni. Non è una ricetta facile da preparare e infatti di tanto in tanto si vede allargarsi oltre il lecito lo spazio tra la girandola offensiva e il cuneo invertito formato dalla linea arretrata.
Maicon-Balzaretti sono terzini ideali Al momento, e a dispetto delle osservazioni sulla lentezza dei due, la coppia centrale nelle intenzioni di Garcia è formata da Mehdi Benatia e Leandro Castan. (…) Sulle fasce è abbastanza ovvio credere inizialmente in Maicon e dall’altra parte a Balzaretti, che sembrano cuciti apposta dal sarto personale di Garcia. Anche Dodò a sinistra ha eccellenti caratteristiche per il modulo preferito, con qualche sicurezza in meno rispetto a Balzaretti in fase difensiva. Il brasiliano in materia va migliorando, comunque.
A destra Maicon deve guardarsi dall’alternativa Torosidis, che però sembra più avvezzo a giocare in un 3-5-2 restando alto. E’ uno schema d’emergenza che Garcia sta sperimentando. Consente di dare spazio a Jedvaj con Romagnoli e Burdisso pronti a intervenire. Pur se l’argentino al momento appare e scompare, di solito nei momenti sbagliati.