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CORRIERE DELLO SPORT Osvaldo: “Era sempre colpa mia”
(G. Marcotti) Sorrisi, solo sorrisi. L’Osvaldo che si presenta alla stampa inglese a poche ore dal trasferimento-record (per ilSouthampton) sprizza felicità da tutti i pori. Anche troppa di fronte a chi gli chiede se è vero che è stato difficile convincerlo ad accettare i Saints e che aveva più volte detto di no.
LE PRIME PAROLE – « Assolutamente no, non è stato difficile, è stato quello che ho sempre voluto – afferma – Per me e per la mia compagna. Tanto è vero che sono tre mesi che cerchiamo casa proprio qui. Quando l’opportunità si è concretizzata abbiamo detto di sì subito, è stato tutto facile ». (…)
IL FASCINO – « Ho sempre voluto giocare in Premier League, prima ancora di arrivare in Italia
– spiega – E’ sempre stato il mio segno. Io sono Argentino e gioco in Nazionale italiana e vedere il rispetto, l’amore e l’ammirazione per i calciatori, anche quando sbagliano, che esiste in Inghilterra e forse non esiste altrove è qualcosa di speciale. In Inghilterra, anche quando non giochi bene, apprezzano il tuo impegno e questo non capita altrove ». Chiaro il riferimento alla Roma: « Me ne sono andato perché non sopportavo più l’ambiente – le parole dell’attaccante italo-argentino – Una parte dei tifosi mi ha trattato malissimo, era sempre colpa mia. Non capisco perchè sia andata così, ho dato tutto alla maglia della Roma. A Roma troppa gente si fa condizionare dalle radio e da alcuni giornali ».
VECCHIA CONOSCENZA – L’altro fattore decisivo è il mister, Mauricio Pochettino. (…)« Il Southampton mi ha voluto più di tutti e so che dietro c’era Mauricio, so come lavora siamo stati benissimo insieme – afferma –Non vedo l’ora di tornare a lavorare con lui, perché è un grande allenatore e una grande persona ». (…)
FIDUCIA – « Io ho obiettivi ben precisi per questa stagione – afferma –Voglio fare molto bene perché è un anno importante. L’anno prossimo c’è il mondiale e io voglio esserci con un ruolo importante nella Nazionale italiana. So che dovrò lavorare duro, ma se saprò rendermi utile per il Southampton il mio sogno è realizzabile ». (…)
L’ASSETTO – L’anno scorso il Southampton è finito 14° ma il gioco è migliorato sensibilmente dopo l’arrivo a metà stagione di Pochettino. Osvaldo indiziato per la fascia, con Jay Rodriguez e l’ex-rossoblù Gaston Ramirez a supporto del centravanti Ricky Lambert, bomber-cult idolo dei tifosi. Oltre a una fama di rigorista implacabile (29 centri consecutivi dal dischetto) si tratta di una specie di Dario Hubner, bomber di categoria poco considerato fino all’approdo in massima serie. E adesso, a 31 anni suonati, Lambert ha pure esordito (con gol) in Nazionale. Tra lui e Osvaldo ci sarà di divertirsi al St. Mary’s Stadium quest’anno.
PRUZZO – (…)«La scelta di cedere Osvaldo è stata molto ponderata, del resto siamo nella seconda metà di agosto e il campionato sta per iniziare. Quando le cose non funzionano è corretto dirsi addio. E’ meglio tagliare il problema alla radice piuttosto che trascinarsi una bomba a orologeria per una stagione. Anche se ci saranno dei rimpianti, credo che la cessione di Osvaldo fosse l’unica strada da percorrere». Pruzzo si aspetta dei movimenti in entrata. «Sono curioso di vedere le prossime mosse di Sabatini. La Roma comunque può contare su Totti, Borriello, Lamela e Destro in attacco. Che non sono proprio gli ultimi arrivati. Con questi tre giocatori ci si può togliere delle soddisfazioni. Poche squadre possono contare su un reparto così forte e variegato».
DELVECCHIO – «Se un giocatore vuole, può ribaltare la situazione con il suo comportamento in campo. Basta poco, è più semplice di quello che si possa immaginare. (…)Forse c’era qualcosa di insanabile con la dirigenza, la situazione non è di semplice lettura». Secco invece il giudizio di Delvecchio sulla ricerca di un sostituto all’altezza: «La Roma deve intervenire sul mercato, assolutamente. Non può rimanere così. C’è bisogno di un attaccante che sappia garantire un rendimento da doppia cifra».
BONIEK – (…)«Dopo le affermazioni inspiegabili dell’anno scorso su Andreazzoli, l’addio era inevitabile. Il suo atteggiamento è sempre stato da immaturo: piangeva e si lamentava se non era titolare per tre minuti. I tifosi non devo rimpiangere un elemento come Osvaldo, questo è sicuro. Dalla sua cessione ci hanno guadagnato tutti. (…)Adesso bisogna puntare forte su Destro, è giusto concedergli la massima fiducia. In attacco c’è anche Tallo, un ragazzino interessante che può crescere durante la stagione. La Roma non corre per lo scudetto, chi crede il contrario è un pazzo. A questo punto, la dirigenza ha l’obbligo di credere nei giovani e in un progetto a lunga scadenza».