Poco fiato e salivazione zero. Garcia ha avuto il primo contatto con la tifoseria della Roma durante l’Open Day. Ha visto prima l’America, poi cosa significano questi colori per i tifosi, i suoi tifosi. Mezzo stadio pieno per un allenamento e un party in stile stelle e strisce. Il tecnico francese è stato l’ultimo in ordine di tempo ad essere chiamato dallo speaker sotto la Sud, dopo i suoi giocatori, mentre saliva il grido “Roma, Roma”. Cuore a mille. Applausi e qualche fischio. Ma solo perché in contemporanea sorvolava l’Olimpico un aereo con la scritta: “25/6 La verità è che v’avemo fatto male”. Tempismo perfetto per lo sfottò dei cugini, nulla da dire.
Ma le parole di Garcia hanno fatto centro: «Buonasera a tutti. Sono molto felice di vedere tanti tifosi della Roma. Potete essere sicuri di una cosa: faremo il massimo perchè voi tifosi siate orgogliosi della vostra squadra». Semplice, lineare. Insomma, a parole il timoniere ha capito che rotta seguire. Piccolo retroscena: qualche giorno fa Garcia era rimasto impressionato dalla foto appesa a Trigoria della presentazione dell’anno scorso. Non aveva capito di cosa si trattasse e ha chiesto in giro. Risposta? “Guarda che adesso tocca a te”. (…)