(A. Pugliese) – Quando la Roma ha deciso di vendere Marquinhos, in tanti hanno storto la bocca, nonostante la cessione del giovane brasiliano sia stata una capolavoro di natura economica (comprato a 4,5 e rivenduto a 31,4 milioni di euro, da cui detrarre commissioni e percentuale al Corinthians). Dopo la partita di ieri, però, magari quel qualcuno avrà un po’ meno nostalgia del brasiliano, «un kid (bambino, ndr) che ci ha dato tanto, ma che non sappiamo neanche se si sarebbe ripetuto » ha detto Pallotta a Boston. Un «kid», in realtà, lo è anche Tin Jedvaj, preso dalla Dinamo Zagabria a 5 milioni, anche se a vederlo in campo mercoledì notte a Toronto sembrava tutto meno che un 17enne alla prime vere partite tra i grandi.
Che carattere «Tin ha molte qualità, ma è ancora molto giovane — dice Garcia —. Quello che è importante è che può giocare in difesa sia al centro, sia a destra. Con il Toronto ha fatto una partita buona, ma come tutti i giovani ha bisogno di migliorare su alcune cose». Già, ma intanto contro i canadesi ha mostrato una personalità già forte, capacità tecniche e sapienza tattica. L’esperimento di vederlo giocare davanti alla difesa (come successo a Riscone) sembra oramai archiviato, Garcia è entrato nell’ottica di utilizzarlo solo in difesa. «Alla Dinamo ho giocato in tutti e tre i ruoli, ma quello in cui mi trovo meglio è al centro della difesa[…]»
Versatilità Ma dove finirà a giocare Tin? L’impressione è che possa fare proprio il percorso fatto da Marquinhos, partendo dalle retrovie e guadagnando piano piano posizioni. Al centro, infatti, tolto Benatia che sembra avere il posto assicurato da titolare, Castan e Burdisso in questo momento gli sono davanti, ma neanche poi così tanto (almeno in prospettiva). A destra, invece, è chiaramente un po’ più chiuso, visto che lì ci sono già due giocatori a contendersi quella casella: Torosidis e Maicon, che a Toronto è sembrato sulla strada giusta.