(C. Zucchelli) – «Sono contento di giocare con l’Argentina contro l’Italia nel mio stadio. È una soddisfazione enorme». Poche parole, affidate a chi in patria lo conosce bene, e un sorriso grande così, quello di Erik Lamela, che si gode la convocazione del c.t. Sabella per la sfida del 14 agosto e la tournée negli Stati Uniti nonostante un fastidio al ginocchio gli abbia impedito di giocare contro le All Star della Mls. Erik è tranquillo e sereno quindi, meno lo è il suo entourage che fa pressione sulla Roma per rinnovare al più presto il contratto. Lamela guadagna 1.2 milioni netti (premi esclusi) ma altri club (vedi Napoli, che nelle scorse settimane gli ha lanciato più di qualche messaggio facendo infuriare tutti a Trigoria) sono pronti ad offrirgliene almeno il doppio. Per questo, appena finito il mercato— in cui lui non entrerà, visto che per la Roma è incedibile — il d.s. Sabatini e il d.g. Baldissoni dovranno trattare col suo procuratore, Sabbag, e anche con il padre, che fin da quando 10 anni fa Erik disse no al Barcellona, ne cura gli interessi. Lamela chiede un contratto fino al 2018, l’attuale scade nel 2016, e un ingaggio che parta da almeno 2.5 milioni l’anno.
FRETTA – Sabbag vorrebbe chiudere la questione prima possibile, perché l’intenzione è quella di lasciare tranquillo Erik che, nell’anno del Mondiale, è chiamato a fare una grande stagione per strappare la convocazione. Considerando la concorrenza, servirà più o meno un miracolo.