(M. Cecchini) – Il successo di Livorno ha le stimmate dell’antidoto allo scetticismo che, inevitabilmente, aleggiava nell’ambiente dopo due anni di fallimenti. Vediamo perciò se Rudi Garcia ha trovato la cura per la Roma.
1 Totti tornerà a fare stabilmente il centravanti? Andiamo con ordine. Di sicuro l’uscita di Borriello e l’ingresso di Gervinho ha cambiato tatticamente il match contro il Livorno. Spostato in posizione più centrale, il capitano ha potuto favorire gli inserimenti degli esterni che nel gioco dell’allenatore francese sono fondamentali. Certo, Totti è un centravanti atipico che, se offre infinite soluzioni sul piano della manovra, può rendere più complesso l’utilizzo di schemi che prevedano ad esempio cavalcate sulla fascia con cross alti verso il centro dell’area. Per questo Garcia non vuole rinunciare ad avere in rosa una torre che magari possa essere utile a sbloccare certe partite di pura sofferenza. Di sicuro comunque, per il momento la Roma difficilmente potrebbe esprimersi meglio con un altro centravanti.
2 È solo un caso che i giallorossi per la prima volta in questo scorcio di stagione non abbiano subito gol? Difficile rispondere. La modestia offensiva del Livorno è acclarata, ma di certo i meccanismi della retroguardia si stanno rodando. Senza contare che la ottima vena di De Rossi, il ritrovato Maicon e l’affidabilità di Balzaretti stanno contribuendo a dare garanzie ad un tecnico che tiene parecchio alla fase difensiva, a cui presto collaborerà anche Strootman.
3 Il mercato degli ultimi giorni cambierà gli equilibri? Dipende. In attesa del non imminente rientro di Destro, un possibile arrivo di un centravanti d’area avrebbe come primo obiettivo quello di rafforzare la panchina. Il discorso cambierebbe per Ljajic, il cui ingresso in rosa avrebbe la forza di cambiare qualche gerarchia sulle fasce d’attacco, anche perché togliere a Florenzi un posto da titolare non sarà facile. Anche in difesa, con l’arrivo di uno tra Sakho e Astori, né Benatia né Castan avrebbero il posto assicurato, e questo —in una stagione senza Europa— potrebbe provocare qualche malumore. Ma d’altronde le rose vaste ormai sono una consuetudine del nostro calcio. E gli ingaggi elevati, a volte, possono consolare anche delle partite viste dalla panchina.