(A. Pugliese) – «Quando è entrato lui, la partita è cambiata totalmente ». Basterebbe questa frase di Rudi Garcia alla fine di Toronto Roma per capire quanto sia importante Miralem Pjanic per il tecnico francese. È un po’ come la luce notturna alle cascate del Niagara, come i due gol segnati da Mira al Toronto, una punizione da 20 metri e quel colpo di tacco dopo aver aggirato il portiere che ha mandato in visibilio la gente. Ma l’importanza di Pjanic si è vista in tante altre cose, da come disegna il gioco e quello che inventa in campo.«Sono pronto per la nuova stagione, non vedo l’ora di cominciare» ha detto lui.
Come a Lione Pjanic si sente finalmente apprezzato e responsabilizzato. Garcia gli parla tanto e lo ha subito rassicurato, nonostante le voci di mercato. «Tranquillo, conto su di te ad occhi chiusi», gli ha detto in uno dei primi colloqui. E tra lui e Mira si è creato un feeling naturale, con Pjanic conquistato dal tecnico e lui che ha messo Mira al centro del suo progetto. «Questo Pjanic è quello che conosco io e che mi ricordavo dai tempi di Lione – dice l’allenatore – Quello che è successo l’anno scorso non mi interessa. Lui, tecnicamente, è un giocatore molto importante per il mio gioco».
Mercato Ma Pjanic è ancora sul mercato? Le possibilità che parta sono ridotte al minimo, legate solo all’eventualità che la Roma (ieri lo sbarco a Washington, oggi si aggregherà a sorpresa Gervinho) non riesca a piazzare Osvaldo e Borriello. Solo in quel caso, infatti, a Trigoria potrebbero prendere in considerazione l’idea di dar via il bosniaco, dovendo però fare i conti con il malumore di Garcia e la voglia (ora) immensa di restare di Mira. Baldini apprezza Pjanic da morire (pochi giorni fa ha parlato con lui e con il padre) e nella cena di Londra con Sabatini, in cambio di una mano su Osvaldo, ha chiesto una corsia preferenziale per il Tottenham nel caso in cui la Roma lo ceda. Ipotesi remota, oggi. Anzi, finito il mercato si riparlerà del rinnovo del contratto, magari con una clausola sui 1820 milioni.