(A. Gozzini) – Il tormentone dolce riguarda la nutella, il filone amarissimo la sequenza dello scontro pugilistico con Delio Rossi, allenatore viola in quella notte del maggio 2012. Prima dell’exploit primaverile, Ljajicaveva fatto parlare di sé per eventi non necessariamente legati al campo, in ordine cronologico si parte dalle bordate di Sinisa, ma ancora più rumore fecero i cazzotti di Delio finiti in mondovisione.
Nutella Fu Prandelli il primo maestro italiano di Adem, il c.t. scelse di schierare Ljajic già diciottenne, a quindici giorni dall’atterraggio in Italia (esordio in A il 31 gennaio 2010, CagliariFiorentina), concedendogli poi altro spazio nel finale di stagione. Mihajlovic, complice il crac al ginocchio di JoJo, gli fece invece indossare, per quasi tutta la stagione successiva, la maglia da titolare. Gratificazioni mischiate a pubblici richiami: «Ljajic deve tagliarsi i capelli, mangiare meno cioccolata e non vivere attaccato al computer. La cioccolata lo fa ingrassare, il computer lo addormenta e i capelli lunghi lo obbligano a spostarsi sempre il ciuffo dagli occhi. Ho chiesto aiuto al padre, non posso pensarci io». Papà Samir, che di Adem è genitore e manager. Ancora Sinisa nella vita di Ljajic: l’attuale c.t. serbo ha espulso il giocatore dalla Nazionale. «C’è una regola interna, l’inno va cantato », la versione di Miha. «Ci sono riferimenti che la mia religione vieta di rievocare», la replica del giocatore.
Patente ritirata Cresciuto a Novi Pazar, di fede musulmana, e col mito di Kaka: il 22 sulla schiena è in suo onore (volendo Adem era stato ribattezzato il «Kaka dell’Est»). A Firenze era la spalla di Jovetic, compagno e amico fedele, anche se con caratteri opposti: Stevan timido e solare, Ljajic deciso e spesso imbronciato. Altro dettaglio li rendeva fratelli: a entrambi venne ritirata la patente, quella di Adem il 22 novembre 2011, tolta perché non conforme alle normative europee, insieme al sequestro dell’auto. Decisamente più violento fu il fattaccio rimbalzato ovunque, quello della notte del 2 maggio 2012. La Fiorentina che si batteva per non retrocedere era sotto 20 contro il Novara, ospite in un Franchi raggelato. Rossi scelse alla mezzora di sostituire Ljajic con Olivera e Adem ebbe da ridire, pubblicamente, con un applauso ironico rivolto all’allenatore, che in replica si abbattè su di lui, con schiaffi e pugni. I due (che non si sono mai chiariti) furono poi separati dagli altri componenti della panchina, con Ljajic in lacrime sprofondato a sedere dalla parte opposta al tecnico, che subito ricevette l’appoggio del tifo. La simpatia di Firenze non l’ha mai conquistata, ora Ljajic ci proverà a Roma.