(C. Zucchelli) – Scherzando, ma neanche troppo, Alessandro Florenzi qualche settimana fa si preoccupava che con Garcia, amante dei giocatori tecnici, avrebbe trovato poco spazio visto che «con i piedi so’ un po’ scarso». C’era però una cosa che Florenzi non aveva calcolato: Garcia adora i giocatori rapidi, generosi e duttili. Praticamente, l’identikit di Florenzi. La dimostrazione sta nel fatto che nel precampionato lui, che per mettersi a disposizione ha rinunciato a una parte delle vacanze a cui avrebbe avuto diritto dopo l’Europeo Under 21, ha saltato solo il Bursaspor e l’Aris per infortunio.
INTRATTENITORE Florenzi, dopo appena una stagione in prima squadra, è già una delle colonne del gruppo. Ha appena 22 anni ma sembra un veterano, sta con i senatori ma anche con i coetanei ed è sempre uno dei più attivi. Importante fuori dal campo, prezioso dentro: non partiva l’anno scorso nell’undici titolare e non ci parte neanche quest’anno. Perché il suo ruolo, quello preferito almeno, è l’intermedio e lì giocano Strootman e Pjanic, non proprio due qualsiasi. Eppure…
FONDAMENTALE Eppure Florenzi, ad esempio, a Livorno giocherà perché l’olandese non sta bene. E poi Garcia sa che può utilizzarlo come esterno d’attacco (al Liberati ha iniziato così) e persino come terzino. A Crotone ha fatto anche quello. E con buoni risultati.
LACRIME Buoni risultati ci sono stati anche con la Nazionale. Sogna il Mondiale e se ripeterà la stagione scorsa (o anche questo precampionato, chiuso con 3 assist e 4 gol) un posto sull’aereo non glielo toglierà nessuno. Così come nessuno gli toglierà la voglia di prendersi una rivincita sulle due finali perse in meno di un mese, quella di Coppa Italia con la Roma e quella con l’Under 21. «È stato un anno bello dal punto di vista personale, ma ho pianto troppo. Mi voglio rifare», ha confidato in ritiro.