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GAZZETTA DELLO SPORT Roma, festa a metà. Fischi e applausi alla presentazione. Totti: “Ci rifaremo”

Presentazione e striscione

(A.Pugliese) «So cosa provano i tifosi veri della Roma, l’amore che sentono per questa maglia. L’unico modo ora è dare il massimo sul campo e ripagarli con i risultati». Quando parla di unico modo, Francesco Totti si riferisce alla voglia di rimarginare quella ferita tra squadra e tifoseria che ancora sanguina dopo la finale di Coppa Italia e un’estate in chiaroscuro. All’Open day della Roma (allenamento e presentazione all’Olimpico) sono accorsi in oltre 25.000, un entusiasmo neanche inimmaginabile. Una festa a metà, però, perché applausi e cori si sono mischiati ai fischi, che non hanno risparmiato neanche Rudi Garcia. «State sicuri, faremo il massimo per far sì che possiate essere sempre orgogliosi di questa squadra», rivolto ai tifosi. Che però non hanno gradito, subissandolo di fischi, tanto che il tecnico ha accorciato il suo discorso. L’obiettivo dei fischi, più che il Garcia allenatore, era la società – rappresentata in quel momento dal tecnico – che fino ad oggi ha deluso la piazza.

LA CONTESTAZIONE Del resto, in precedenza i fischi erano già arrivati sonori per Andreazzoli, Lobont e Balzaretti, miscelati agli applausi surreali a Julio Sergio (separato in casa) e quelli molto più veri per i nuovi acquisti (fortissimi quelli per De Sanctis e Maicon) e per gli idoli di casa: De Rossi, Florenzi e ovviamente Francesco Totti. «Non saper rimediare ad una sconfitta è peggiore della sconfitta stessa» è lo striscione con cui la curva Sud ha accolto la squadra. E poi gli altri, uno dietro l’altro: «26-5: non dimentichiamo, vergogna», «No al nuovo stemma» e «17-08-13: disinfettate Trigoria», riferito all’ospitalità offerta dalla Roma alla Juventus prima della Supercoppa italiana. Insomma, un clima di contestazione atteso, che pian piano si è sciolto quando poi la squadra ha cominciato l’allenamento.

PROMESSE E SFOTTO’  A cercare di tranquillizzare la tifoseria, strada facendo, ci ha pensato anche Morgan De Sanctis, uno che sembra aver già conquistato un po’ tutti nell’ambiente giallorosso. «A questa gente dico: vedrete, rialzerete la testa – le parole del portiere abruzzese – Saremo noi in mezzo al campo a rappresentarvi con orgoglio, di questo potete starne certi». Più o meno le stesse parole di Garcia, ma accolte con uno spirito diverso. Forse perché Garcia rappresenta il condottiero di una squadra che ha deluso o forse perché mentre parlava il francese, sopra l’Olimpico passava l’ennesimo aereo con striscione («25-5-13: la verità reale è che v’avemo fatto male») di questa interminabile estate di sfottò tra tifosi romanisti e laziali. «Ma sarà una Roma di carattere, se le cose andranno bene avremo tanta gente con noi – chiude Benatia -. Garcia? È uno che prova a fare tutto per bene». Ed infatti quei fischi Rudi non se li meritava, tanto che la gente gli ha poi regalato un applauso finale, quasi a volerlo risarcire. E si ripartirà proprio da qui, dai risarcimenti.


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